Sofia

Sofia è la capitale Bulgaria, situata nella parte occidentale del Paese, ai piedi del massiccio montuoso della Vitosha.

Non è soltanto la città più importante della Bulgaria ma anche la più grande e densamente popolata. I monumenti della città rispecchiano i suoi oltre 2000 anni di storia, che l’hanno vista occupata da Greci, Romani, Ottomani e Russi.

Cosa vedere a Sofia

Sofia è il regno della cultura, dell’arte e della religiosità del Paese e racchiude in sé simboli che raccontano molto più di una semplice comunità, ma raccontano una nazione.

Situata in una valle a cui fanno corona le catene montuose di Balcani e Antibalcani è dominata dal massiccio di Monte Vitosha e dal Monte Lozen; la posizione non è stata troppo vantaggiosa in passato, per quanto riguarda la difesa, ma è da sempre conveniente in quanto situata molto vicino ai confini di Serbia, Macedonia, Grecia e Romania, dunque al centro di vie commerciali intercontinentali. Lo scrigno di Sofia contiene gioielli di raro pregio, in particolare le architetture religiose e i centri di cultura che spesso coincidono con antichi palazzi nobiliari o reali.

Si viene in questa capitale per apprezzarne l’eleganza, la grandezza storica, per respirare quell’atmosfera regale che è rimasta quasi intatta nel corso dei secoli e che mescola abilmente il fascino esotico d’oriente con le vecchie certezze della cultura europea. La chiesa medievale di Boyana è abbellita da affreschi del XIII secolo. Costruita dai Romani nel IV secolo, la chiesa di San Giorgio (chiamata anche la Rotonda) è decorata da motivi medievali e ottomani che risalgono al X secolo.

Borisova Gradina

Il più antico giardino pubblico di Sofia nacque nel 1884 in onore di Re Boris III ed è suddiviso in tre zone che corrispondono ai tre periodi del suo sviluppo, legati affettuosamente al nome e al ricordo dei giardinieri che lasciarono qui la loro impronta professionale. Fu Daniel Neff il primo a occuparsi del parco, incaricato di trovare un “ricovero per piante” da curare e introdurre lungo la proprietà che si sviluppava verso sud: acacie, querce, sicomori, betulle vennero inserite anche intorno al laghetto costruito nel 1888.

Nel 1906 gli successe Joseph Frei e completò il lavoro di Neff aprendo dei bellissimi viali, aggiungendo altri alberi ombrosi come castagni e conifere e costruendo fontane; fu infine Georgi Duhtev a concludere i lavori (1934-1944) estendendo il parco su altri 7000 metri quadri e abbellendolo con roseti, giardini giapponesi, piccole casette in legno e campi sportivi. Oggi Borisova Gradina copre 95.500 metri quadri di superficie, di cui la maggior parte pianificati secondo un ordine paesaggistico preciso e una piccola parte lasciata quasi allo stato selvatico.

Cattedrale Aleksandr Nevskij

Pur essendo stata costruita tra il 1882 e il 1912 la cattedrale Aleksandr Nevskij presenta uno stile bizantino, appositamente voluto per legare la chiesa alla antica tradizione cristiana orientale. Fu dedicata al santo principe russo Nevskij per ricordare i caduti dell’esercito russo che avevano contribuito a liberare la Bulgaria dai Turchi e a farle raggiungere l’indipendenza.

Le dimensioni e la bellezza di questa chiesa-castello sono stupefacenti: alta 45 metri (il campanile raggiunge i 53 metri), 3.170 metri quadri di superficie totale, 12 campane, può ospitare fino a 5.000 persone. Gli interni sono maestosi ed eleganti, decorati con marmi e alabastri italiani, ori e vetrate artistiche bavaresi. I meravigliosi mosaici furono realizzati a Venezia e spediti appositamente dall’Italia; da visitare sicuramente la cripta, inizialmente pensata come mausoleo dei sovrani bulgari, poi divenuta un prestigioso Museo delle Icone Ortodosse. Stranamente, la cattedrale fu consacrata ufficialmente dalla chiesa locale soltanto nel 1970.

Chiesa di Boyana

Situata nel quartiere di Boyana, questa chiesa dedicata a San Nicola è tra le più antiche della Bulgaria essendo stata costruita nel X secolo. Pur essendo stata completata nel XIX secolo, gli interni conservano alcuni elementi antichissimi come gli affreschi del 1259 sotto i quali sono stati scoperti affreschi ancora più antichi, risalenti appunto al tempo della sua prima edificazione.

Tra le opere d’arte più moderne, alcune pitture eseguite tra il Settecento e l’Ottocento raffigurano scene della Vita di San Nicola associate anche ad eventi storicamente più recenti, come i riferimenti alla flotta veneziana, agli zar russi e a quelli bulgari.

Chiesa di Santa Sofia

In apparenza non sembra, data la facciata aggiunta in tempi recenti, ma la chiesa di Santa Sofia è antichissima: risale infatti al IV secolo dopo Cristo, sebbene sia stata completata nel VI. La città si ingrandì intorno a questo edificio da cui, infatti, prese il nome. Nel XVI secolo, durante la dominazione ottomana, venne trasformata in moschea e in seguito, nel secolo XIX, distrutta due volte dal terremoto e abbandonata; venne riconvertita in chiesa e restaurata nel 1900, con la parte esterna totalmente rinnovata.

Dentro sono andati perduti, per mano turca, gli antichi affreschi originari e oggi si presenta semplice con poche decorazioni di epoche più recenti. Sul sito dove sorge la chiesa, anticamente si trovava un anfiteatro romano poi demolito per edificare almeno tre chiese primitive che hanno preceduto Santa Sofia.

Chiesa Russa di San Nicola

Stravagante edificio moderno, realizzato tra il 1907 e il 1914, con il classico misto di architettura in voga a quel tempo, la chiesa di San Nicola fu voluta da un diplomatico russo residente a Sofia, in ricordo della propria madrepatria, da cui il nome.

Particolare la facciata, un misto tra stile arabo e stile russo, con le cupole a bulbo dorate e le decorazioni geometriche verdi sullo sfondo bianco che sembrano scontrarsi con gli spioventi aguzzi dell’ingresso. Secondo una leggenda, chi riesce a visitare la cripta della Chiesa Russa di San Nicola, dove è custodito il corpo del Santo Arcivescovo Serafino, può esprimere qualsiasi desiderio o preghiera e verrà esaudito.

Galleria d’Arte 500

Inaugurata nel 2015, questa galleria d’arte è un interessante museo derivato da un’accurata ricerca di opere e capolavori lunga trent’anni. La galleria sorge su piazza Nevskij, nel luogo in cui nel 1880 venne costruita la Stamperia di Stato in un elegante palazzo in stile neoclassico; abbattuto durante i bombardamenti della II Guerra Mondiale, l’edificio venne ricostruito soltanto nel 1980, ma nel frattempo accanto alle rovine era sorta l’Università Tecnica di Sofia.

L’idea di unificare le due costruzioni, completarle e trasformarle in un percorso museale iniziò a nascere negli anni Novanta del secolo scorso e si è sviluppata concretamente tra il 1999 e il 2014. Oggi il Kvadrat 500 fa parte della Galleria Nazionale ed è l’edificio più moderno del complesso; espone 1700 opere d’arte bulgare e internazionali, suddivise su 28 sale e quattro piani. Le opere sono databili dal XV secolo ad oggi (quelle internazionali) e dal 1800 ad oggi per quanto riguarda l’arte bulgara.

Monastero di Rila

Situato a 120 chilometri dal centro di Sofia, resta comunque parte del suo territorio metropolitano ed è una delle mete religiose e naturalistiche più amate della Bulgaria. Il monastero sorge sul monte Rila, si trova a poche ore di cammino dalla Cima Maliovica e a mezza giornata da Monte Musala, il più alto dei Balcani, dunque è sicuramente un punto di ritrovo e di organizzazione di molte escursioni pur senza perdere il suo alto significato sacro.

Fondato dai discepoli dell’eremita San Giovanni di Rila nel X secolo, ha una interessante architettura che però risale al XIX secolo quando, dopo anni di abbandono e dopo la distruzione per mano turca, fu recuperato dal governo. Lo stile esterno lo fa apparire più come un castello arabo che come un monastero ed è particolare soprattutto per le arcate e per l’uso della pietra bicroma, che ricordano l’antico stile bizantino originario. Le 300 celle dei monaci sono suddivise su quattro piani che circondano, a quadrato, il grande cortile centrale. All’interno, nella biblioteca dei monaci, si conservano ancora oggi preziosi manoscritti e icone.

Museo Archeologico Nazionale

Tra gli edifici ottomani recuperati dopo l’indipendenza e il restauro delle moschee, c’è anche il Museo Archeologico Nazionale di Sofia, ospitato appunto in un ex luogo di preghiera musulmano, la Moschea Grande. Le sale che un tempo ospitavano i fedeli e gli imam, divennero alla fine del XIX secolo saloni espositivi di grande eleganza, in cui furono radunate tutte le testimonianze della storia antica della Bulgaria e della regione di Sofia.

Al piano terra si segue il percorso dell’arte rupestre e dell’età del bronzo, passando dalla grande sala centrale dedicata alle sculture Greco-Romane e a ai ritrovamenti rinvenuti nella stessa moschea e nelle chiese paleocristiane della città; al piano superiore si visitano le collezioni di arte medievale, tra ceramiche e oggetti di uso quotidiano o sacro. Particolare attenzione merita la sala degli Ori dei Traci, oggetti affascinanti e raffinati in oro purissimo.

Parco Nazionale Vitosha

Raggiungibile facilmente da Sofia, anche grazie a una funivia che conduce alle zone più elevate, il Parco Nazionale della Vitosha protegge la bellezza del massiccio montuoso omonimo, sotto il quale sorge la capitale della Bulgaria. Istituito nel 1934, questo parco nacque con la precisa intenzione di tutelare la montagna e alcune delle sue regioni più belle dalla caccia senza criterio ma è servito da subito a ridare nuova vita a tutto l’ambiente, anche alle piante, le bellissime pinete, le faggete, i pioppi, le betulle.

Dentro l’area del parco si possono ammirare cavalli allo stato brado, 200 specie di uccelli, diversi rettili; si possono esplorare gallerie e grotte, in particolare la grotta-record di Duhlata i cui tunnel si diramano per un totale di 18 km di percorso sotterraneo e sei livelli. È possibile scalare la vetta del monte, sciare in inverno, esplorare le gole e le cascate e imparare molto su flora e fauna grazie ai centri didattici che completano il Parco.

Rotonda di San Giorgio

La “rotonda” è in realtà una chiesa, dedicata a San Giorgio e costruita nel IV secolo dopo Cristo così da essere considerata “la più antica chiesa della capitale”.

Situata nel cuore di Sofia, ha conservato la bellissima struttura circolare in laterizi rossi grazie al fatto che fu usata sempre come luogo di culto, divenendo anche moschea prima di tornare a funzionare come chiesa. Molto belli gli interni, con affreschi risalenti al X e XII secolo, più le aggiunte del XIV secolo raffiguranti in particolare le figure dei profeti.

Statua di Santa Sofia

La grande statua di Santa Sofia sorge in un luogo storico della capitale, piazza Nadelnya. Qui infatti un tempo si levava la porta Nord della città, poi sostituita da una basilica paleocristiana che venne abbattuta dai Turchi; sulle sue macerie sorse il monumento a Lenin, distrutto a sua volta con la caduta del regime comunista dell’Europa dell’Est.

La statua è stata aggiunta nel 2000, è in bronzo, opera dello scultore Chapkanov: è alta 26 metri, incluso il piedistallo in cemento, e mostra diverse simbologie importanti: la corona del potere, l’alloro simbolo di gloria e la civetta che indica la sapienza.

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Storia di Sofia

Sofia fu probabilmente fondata nel VII secolo avanti Cristo ma assunse importanza strategica nel suo territorio soltanto durante l’ultimo periodo della dominazione dei Traci, che la colonizzarono chiamandola Serdica. Divenne parte del regno di Alessandro Magno e, nel 29 avanti Cristo, possedimento romano.

Nel I secolo, Tolomeo la descrive come di grandi dimensioni, fortificata con torri, ricca di edifici religiosi e culturali, aspetto che è rimasto invariato nei secoli seguenti. Non stupisce quindi che fu capitale della provincia romana di Dacia Mediterranea e delle terre di Costantino. Fu proprio l’era Costantiniana, nel IV secolo, l’inizio provato della storia di Sofia come la conosciamo oggi, nonostante le diverse distruzioni e conquiste avvenute per mano degli invasori Unni (V secolo) e Bizantini (VI-IX secolo).

Con l’arrivo delle tribù Bulgare, popolazioni provenienti dal Medio Oriente e dalle regioni slave, la città cominciò a ingrandirsi, particolarmente intorno al quartiere in cui sorgeva la chiesa dedicata a Santa Sofia, cosa che portò quel nome (Sofia) a identificare l’intero centro abitato tra il XIV e il XVI secolo.

Città molto nota per le oreficerie e le ricchezze, fece subito gola a molti e furono i turchi Ottomani a insidiarla più volte fino a conquistarla nel 1385; il dominio turco durò 400 anni, tra scontri e notevoli miglioramenti che portarono comunque allo sviluppo della città.

Nel 1877, durante la guerra Russo Turca, i russi conquistarono Sofia e la difesero contro gli attacchi nemici, liberandola di fatto dal dominio turco e regalandole l’indipendenza: nel 1908 nasceva il Regno di Bulgaria, con capitale Sofia.

Città forte e determinata, è risorta più volte dalle ceneri di incendi, terremoti, attacchi (il grave bombardamento del 1943 ad esempio) e oggi, rinata a nuova vita dopo gli anni di regime sovietico, si proietta nel futuro come capitale di arte e di cultura di grande bellezza.