Kingston

Kingston non è solo la città più grande della Giamaica, ma è una meta di pellegrinaggio per chi ama la musica di Bob Marley che proprio da questa città ha preso l’ispirazione per le sue canzoni.

Il Museo Bob Marley è ospitato nella vecchia casa del cantante reggae, nel centro della città. Nelle vicinanze si trova Devon House, palazzo dell’era coloniale con arredi d’epoca. L’Hope Botanical Gardens and Zoo ospita invece flora e fauna autoctona.

Nel versante nord orientale della città si estendono le Blue Mountains, un’area rinomata per la coltivazione di caffè, ricca di sentieri e cascate.

Cosa vedere a Kingston

Suddivisa in quartieri chiamati “parrocchie”, Kingston conserva una elegante anima coloniale nelle sue architetture, ma non dimentica le radici di tanti schiavi che qui hanno vissuto, dedicando loro monumenti. 

Tutto ebbe origine da un piccolo villaggio di agricoltori che seppe accogliere con generosità gli sfollati del grande terremoto del 1692 provenienti da Port Royal, i quali trovarono sulle sponde di questa baia azzurra la spinta per ricominciare una nuova vita.

Città turistica per il bellissimo mare e la natura selvaggia che le fa da corona intorno ed entra anche nei suoi parchi urbani, questa capitale è a misura d’uomo, senza eccessi ma senza noia. 

Dal surf alla foresta, dalle fortezze storiche alle terme, dai grattacieli fino al tempio del reggae, Kingston è un gioiello da esplorare e da ammirare con entusiasmo.

Devon House Development Limited

Per la gente di Kingston questo è un monumento colossale e importante, non tanto per le dimensioni (in fondo è una casa normale) quanto per il significato stesso della sua esistenza. La villa di Devon House, situata nella parrocchia di St Andrews, appartenne infatti al primo miliardario afroamericano della storia.

George Stiebel era figlio di una giamaicana di colore e di un tedesco, crebbe in una famiglia semplice e visse lavorando come carpentiere finché non partecipò alla costruzione del Ferry Inn Hotel, cosa che gli fruttò un discreto capitale.

Con quei soldi, Stiebel iniziò a viaggiare e riuscì a fare fortuna in Venezuela al punto che quando tornò in Giamaica (nel 1880), sposato e con figli, era divenuto ricchissimo e volle costruire una splendida villa in stile coloniale per ospitare la propria famiglia.

Devon House si sviluppa su due piani, pieni di ampie finestre, con porticati e un bel giardino che la circonda; gli interni si caratterizzano per l’arredamento ottocentesco e per le stravaganze come i candelabri di porcellana e le poltrone rotonde per “non dar fastidio a chi portava la spada”, o come la “stanza del gioco d’azzardo” nel vano attico. Il sentiero carrabile che un tempo conduceva le carrozze al foyer, oggi è costellato di botteghe di souvenir.

Emancipation Park

Emancipation Park è un bellissimo parco urbano situato nella zona di New Kingston.

I prati curati e la vegetazione esotica che abbelliscono i sentieri fanno da cornice a due grandi statue di bronzo (circa tre metri di altezza) che rappresentano un uomo e una donna di colore, nudi, simbolo di schiavi liberati.

Il parco, inaugurato nel giorno “dell’emancipazione dalla schiavitù”, 1 agosto 2002, si estende su sei acri di terreno e vuole ricordare una specifica canzone di Bob Marley intitolata Redemption Song, alla quale in particolare si riferiscono le due statue, opera della scultrice Laura Facey. Fortemente legato alle radici giamaicane, il parco è cosparso anche di antiche simbologie caraibiche e africane.

Holywell Recreational Park

Holywell Recreational Park sarebbe un parco suburbano ad appena un’ora di strada dal centro di Kingston, ma nella magia selvaggia della Giamaica diventa quasi un luogo in cui perdersi, nascosto tra le foreste pluviali delle Blue Mountains, circondato da un parco nazionale di rara bellezza (John Crow National Park).

La gente lo usa proprio come dice il suo nome, per venire a rilassarsi, come se fosse un qualsiasi parco urbano. In effetti Holywell ospita aree attrezzate per i picnic, per i barbecue, parchi a tema per i bambini, ludoteche all’aperto e perfino capanne che possono ospitare i turisti per regalare loro un soggiorno di totale relax nella natura.

Nel parco Holywell si trovano gli uffici e la biglietteria per accedere al parco nazionale John Crow. Cosa fare al parco? Passeggiate, picnic, campeggi, sport individuali, o anche soltanto sedersi ad uno dei punti panoramici e ammirare Kingston ai piedi delle montagne.

Galleria Nazionale della Giamaica

Il museo più importante della nazione, la Galleria Nazionale della Giamaica si trova lungo il viale pedonale del porto di Kingston (la sede centrale) e sulla Montego Bay. Fondata nel 1974, ospita opere d’arte di diversi artisti, molti dei quali internazionali; tuttavia sono degni di nota anche i nomi di Dunkley, “Kapo” Reynolds, Edna Manley e altri pittori e scultori giamaicani qui in mostra.

Le iniziali 250 opere, che furono ospitate in una grande mostra presso la Devon House, oggi sono diventate più del doppio suddivise in 10 sezioni, o gallerie, tematiche. Esistono comunque mostre temporanee o itineranti che vanno a ingrandire, per specifici periodi di tempo, il patrimonio di questo bellissimo museo. Qui è raccolta tutta la storia della Giamaica sotto forma di immagini di una cultura in continua evoluzione che mira a ingrandire le proprie collezioni nel tempo.

Hope Gardens

I Reali Giardini Botanici di Kingston, meglio noti come Hope Gardens, sono uno splendido parco di 200 acri ricavato nel 1873 dalla ampia proprietà terriera di uno dei colonizzatori della città, il maggiore Richard Hope, da cui il nome. Il più antico bosco ancora visibile è il Cassia Siamea Grove, che fu piantato nel 1907 e non ha mai subito danni o variazioni, mentre la maggior parte delle piante grasse sono discendenti dei primi esemplari trovati già qui al momento della istituzione del parco.

Tra le tante rare piante tropicali qui custodite, alcune sono veramente introvabili altrove e altre sono uniche per bellezza come l’ibisco blu, albero nazionale giamaicano. Al centro di tanto verde si apre un artistico anfiteatro in cui spesso vengono tenuti seminari e congressi, ma anche spettacoli.

Museo Bob Marley

La bella casa coloniale ottocentesca che Bob Marley volle comprare nella sua città è divenuta oggi il museo che ne ricorda la memoria e la carriera. Voluto dalla moglie Rita, dopo la scomparsa del re del reggae, fu inaugurato nel 1987. Attraverso il giardino disseminato di decorazioni anni ottanta si accede all’appartamento principale che, suddiviso in sale tematiche, racconta Bob Marley e la sua musica nei minimi dettagli.

Si possono ammirare i suoi mobili, i suoi oggetti, il suo studio di registrazione, perfino il suo cibo preferito e quello che amava bere a tavola. Per gustare i piatti che amava il grande cantante, basta sedersi a fine visita nel bar ristorante che completa il museo.

Se la Galleria Nazionale è il più grande spazio espositivo pubblico della Giamaica, la Olympia Gallery lo è nel settore del collezionismo privato. Inserita nell’ex complesso residenziale Olympia, edificato negli anni settanta del XX secolo, fu acquistata e trasformata in galleria d’arte dalla ricca mecenate Pearl Chang.

Il cuore della struttura è un grande spazio espositivo ottagonale a due piani con un lucernario in plexiglass, mentre alcune stanze hanno pareti mobili che consentono di ampliare o stringere l’ambiente a seconda delle mostre. Qui hanno accesso tutti gli artisti, non solo quelli famosi e affermati. Un elegante trampolino di lancio che sottolinea l’anima artistica della capitale della Giamaica. Tra le tante collezioni, qui è ospitata anche quella di AD Scott, l’architetto che costruì l’edificio Olympia e che sognava una architettura pubblica al servizio dell’arte.

Attività da fare a Kingston

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Storia di Kingston

Quando nel giugno 1692 la allora capitale della Giamaica, Port Royal, venne devastata da un terremoto che fece sprofondare sotto l’oceano due terzi della sua area urbana, i superstiti cercarono rifugio nelle campagne e lungo la costa.

Tra i paesini che aprirono le porte ai profughi c’era Kingston, allora semplice villaggio agricolo che divenne casa per molti di loro; il paese si ingrandì ma non divenne ancora una città.

Nel 1703, dopo un grave incendio che completò la distruzione di Port Royal, Kingston divenne il nuovo punto di riferimento della Giamaica commerciale e politica e pian piano assunse le proporzioni di un centro abitato importante.

In dieci anni, la città divenne l’area urbana più grande e vivace dell’isola e intorno ad essa cominciarono a gravitare gli affari e i commerci da e verso i Caraibi.

Nel 1780 Kingston era una cittadina di 11.000 abitanti con scuole, teatri, parchi e palazzi.

Nel 1907 sopravvisse a un grave sisma che la danneggiò in parte, ma recuperò in fretta al punto che quando la Giamaica ottenne l’indipendenza nel 1962 fu automatico pensare a Kingston come nuova e unica capitale.