La Valletta è la piccola capitale dello stato insulare di Malta, la città fortificata fu fondata nel XVI secolo su una penisola dai Cavalieri di San Giovanni, un ordine religioso cattolico.
Cosa vedere a La Valletta
La Valletta è nota per i musei, i palazzi e le imponenti chiese. Tra gli edifici barocchi spicca la Concattedrale di San Giovanni, il cui interno sfarzoso ospita “La Decollazione di San Giovanni Battista”, capolavoro del Caravaggio.
La vita notturna si concentra principalmente a St. Julian e Paceville: la prima più famosa per i giovani e i locali notturni mentre la seconda ideale per tranquille passeggiate sul lungomare o romantiche cene vista mare.
Auberge de Castille
L’Auberge de Castille oggi domina elegantissimo la piazza omonima, vicino al Bastione San Giacomo. Lo stile austero richiama un barocco appena castigato dal manierismo cinquecentesco e quando nacque, tra il 1573 e il 1574, era un edificio di proprietà dei Cavalieri di Malta e ad uso dei loro pellegrinaggi.
Era di fatto un “albergo” sebbene non inteso come lo si intende turisticamente oggi, quanto piuttosto un rifugio per pellegrini o, in questo caso, per eserciti appartenenti a un gruppo linguistico o sociale: l’Auberge de Castille ospitava i Cavalieri spagnoli in visita o in transito a Malta.
Dopo essere stato usato come quartier generale dei francesi, durante l’occupazione maltese, e come caserma dell’esercito per l’indipendenza, dal 1972 è la sede del primo ministro, i cui uffici ma soprattutto le sale di rappresentanza ufficiali si trovano in questo splendido edificio.
Caffe Cordina
Il più famoso, il più bello e uno dei più antichi bar di Malta, il Caffe Cordina alle origini era un locale di ristoro che sorgeva a Bormla (Cospicua in maltese), in un edificio del XVI secolo. In seguito venne convertito in casa del pellegrino e poi utilizzato come albergo di lusso e come sede del Casinò; dal 1837 divenne un bar caffè.
Subì gravi danni durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale e, anche per questo motivo, venne trasferito nel 1944 al centro di Valletta in una sede elegante e originale; la forma interna, a galleria, abbellita da quadri, scaffali, stucchi e lampadari d’epoca lo rende un locale turisticamente interessante. Attualmente si possono gustare le specialità della gastronomia e pasticceria maltese sia nelle sale da tè interne che nel delizioso angolo bar all’esterno del locale.
Casa Rocca Piccola
Tutto l’opposto del nome, Casa Rocca Piccola è uno dei palazzi più grandiosi di Valletta, non fosse altro che per la sua eleganza. Fu edificato nel XVI secolo, ed era una delle poche costruzioni con giardino, il che la rendeva già attraente; le 50 stanze erano suddivise tra un piano terra dedicato a stalle, cucine e magazzini e il piano superiore interamente occupato da saloni di rappresentanza e camere da letto finemente arredate.
Il palazzo è stato sempre abitato dalla famiglia che lo possedeva, anche dopo la sua trasformazione in museo. Oggi è ancora un museo, dentro il quale si possono ammirare mobili d’epoca, argenterie, quadri e soprattutto una ricca collezione di abiti antichi; tra un tour e l’altro ci si rifocilla presso le antiche cucine divenute oggi un ristorante molto gettonato e si possono comprare souvenir presso le botteghe alloggiate al pianterreno.
Concattedrale di San Giovanni
Nasce come roccaforte dei Cavalieri Ospitalieri, concessa dall’imperatore Carlo V nel XVI secolo. Inizialmente era una semplice parrocchia di campagna, ma tra il 1573 e il 1577 venne ampliata e trasformata in una vera e propria basilica, anche per adattarsi al nuovo assetto urbano della città che si stava formando. Nonostante i saccheggi ad opera dei pirati prima, dell’esercito napoleonico poi e infine dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale, la chiesa è stata più volte recuperata e decorata nuovamente, mantenendo però lo stile barocco originario della sua fondazione.
La semplice facciata austera con i due campanili squadrati ai lati custodisce tre navate ricchissime di stucchi, affreschi e quadri quasi tutti collegati alla vita e alla predicazione del patrono, San Giovanni Battista. Le cappelle laterali (San Giacomo, l’Epifania, Santa Caterina d’Alessandria, San Giorgio e Madonna di Fileremo) sono i tesori più belli da ammirare in questa chiesa che dal 1816 condivide il primato di Cattedrale con San Paolo. Nella cripta sono esposti splendidi sarcofagi di marmo dove riposano i Gran Maestri dell’Ordine cavalleresco; in questa chiesa è custodito inoltre il capolavoro di Caravaggio “La Decollazione del Battista”.
Fontana dei Tritoni
Monumentale fontana costruita tra il 1952 e il 1959 dagli scultori Vincent Apap e Victor Anastasi, consiste in una grande vasca di marmo al cui centro sorge una base di cemento e travertino, sulla quale svettano tre statue bronzee dei Tritoni che reggono un ampio vassoio.
Utilizzata come palco per manifestazioni, crollò circa vent’anni dopo la sua edificazione e dovette essere restaurata più volte, da allora. L’ultimo restauro avvenne nel 2017, quando l’architetto italiano Renzo Piano riprogettò l’ingresso della capitale maltese e la Fontana dei Tritoni divenne il centro del nuovo piano urbano della piazza.
Forte Sant’Elmo
Fa parte delle tre fortificazioni che proteggono l’area portuale della Valletta, dividendola in Porto Grande e Porto Marsamuscetto. Forte Sant’Elmo risale al XV secolo quando gli Aragonesi qui costruirono una torre di avvistamento militare; la torre venne rinforzata e ampliata nel 1533 e vent’anni dopo demolita per far posto al forte attuale, più grande e più complesso.
Nel 1565 il nuovo forte resistette agli attacchi dei Turchi e, l’anno seguente, quando venne fondata ufficialmente La Valletta la struttura divenne il nucleo centrale intorno al quale si sviluppò l’abitato. Forte Sant’Elmo, con la sua caratteristica forma a stella, oggi è sede del Museo della Guerra e dell’accademia nazionale della Polizia di Malta.
Giardini Inferiori di Barrakka
Questi giardini sono la parte bassa di un parco racchiuso all’interno delle mura medievali del Bastione Santi Pietro e Paolo, affacciato sul Porto Grande. Si caratterizzano per la fontana centrale che si apre davanti a un tempietto neoclassico e anche per le tante targhe commemorative che si incontrano passeggiando lungo i viali, tra una ricca vegetazione mediterranea.
Due statue dominano i Giardini Inferiori: quella dell’ammiraglio Alexander Ball, governatore della colonia britannica di Malta, e quella di Enea.
Giardini Superiori di Barrakka
La parte superiore del cinquecentesco Bastione Santi Pietro e Paolo ospita la parte più ampia e panoramica del parco Giardini Barrakka. I Giardini Superiori, che anticamente erano coperti e formavano un loggiato, oggi conservano ancora gli archi che delimitano i viali per le passeggiate dei visitatori; le aiuole sono sistemate su terrazzamenti, come previsto dal fondatore (il cavaliere italiano Flaminio Balbiani) e si arrampicano fino alla cima del bastione dove si trova il punto panoramico.
Nei Giardini Superiori si trova anche la “Batteria di Saluto”, ovvero i cannoni da artiglieria che oggi vengono usati nelle commemorazioni ufficiali per sparare a salve. Dai Giardini Superiori si dominano le cosiddette “Tre Città” ovvero i tre quartieri antichi che formano la moderna Valletta.
Hastings Gardens
Anche questi giardini come i Barrakka sono situati dentro mura fortificate, quelle dei Bastioni San Giovanni e San Michele. I sentieri si snodano tra la vegetazione mediterranea e ruotano intorno al Monumento a Francis Hastings, uno dei governatori di Malta vissuto a inizio XIX secolo.
Nel parco sorge anche un monumento in onore del popolo Armeno con una lapide che dichiara l’amicizia che lega l’isola ai profughi di quella nazione. Spettacolare, da qui, la vista panoramica sul porto.
Is-Suq tal-Belt
Il Mercato della Valletta sorge sul sito di un’antica piazza utilizzata già nel XVI secolo come mercato all’aperto. L’esigenza di un luogo chiuso si ebbe verso la metà del XVIII secolo quando venne costruito il primo mercato coperto cancellando di fatto la piazza che lo ospitava. Demolito durante la prima dominazione britannica, nel 1845 fu ricostruito secondo lo stile “industriale” del tempo; i lavori si protrassero per circa vent’anni e questo fu di fatto il primo edificio maltese interamente edificato in ferro.
Dopo la seconda guerra mondiale, il mercato coperto cadde in abbandono; si tentò di recuperarlo trasformandolo in un centro commerciale, nel corso del XX secolo, ma soltanto dal 2016 si decise di riconvertire nuovamente la struttura alla sua funzione originaria. Oggi Is-Suq tal-Belt è un mercato moderno, dove si vendono le merci ma si possono anche degustare specialità preparate con il cibo fresco, sul momento, tra ristoranti, trattorie e localini che fanno impazzire i turisti.
Museo Nazionale delle Belle Arti
Situato nell’elegante Albergo d’Italia, il Muzew Nazzjonali tal-Arti di Malta deriva da un museo più antico situato nell’Auberge de Provence negli anni settanta del secolo scorso. Si trattava per lo più di collezioni pittoriche di artisti maltesi ed europei che vennero integrate all’inizio del XXI secolo con altre opere d’arte e dunque trasferite in una sede più grande anche per rendere il tutto più turistico.
Oggi il museo pur essendo unico è sdoppiato in due percorsi fisicamente diversi: le opere pittoriche, gli arredi e l’oreficeria si trovano all’Albergo d’Italia mentre le raccolte archeologiche sono in mostra all’Auberge de Provence. Tra i nomi più famosi della storia dell’arte, qui si trovano i dipinti di Mattia Preti (allievo di Caravaggio), di Guido Reni, di Carlo Maratta e Bernardo Strozzi; molte anche le opere di artisti fiamminghi.
Museo Nazionale di Archeologia
Fin dalla sua inaugurazione, nel 1958, il Museo Nazionale di Archeologia ha avuto sede presso l’Auberge de Provence, sebbene prima occupasse soltanto il piano terra lasciando i piani superiori alle opere pittoriche e di oreficeria. Con la creazione del Museo Nazionale di Belle Arti, il museo archeologico è stato inglobato come gestione nello stesso ente, ma è rimasto come sede all’Auberge de Provence.
Gli spazi guadagnati dopo il trasferimento dei dipinti all’Albergo d’Italia hanno permesso al museo di ampliarsi e di esporre le collezioni di oggetti antichi in più sale: Sala del Neolitico e Sala dell’Epoca dei Templi. La prima sala contiene molte ceramiche e oggetti d’uso quotidiano rinvenuti negli ipogei dell’isola; la seconda invece espone oggetti sacri trovati nei templi della cosiddetta Epoca di Tarxien. Un’altra sala è riservata alle esposizioni temporanee.
Nuovo Parlamento di Malta
Il primo parlamento della giovane nazione di Malta era ospitato in una elegante sala del Palazzo del Gran Maestro e qui ebbe la sua sede dal 1921 al 1976. Fu quindi trasferito nei locali dell’Armeria, nello stesso palazzo, in attesa che venisse realizzata una sede apposita e più moderna.
Ciò avvenne solo nel 2015 quando, dopo un lavoro di quattro anni, Renzo Piano “rifece il look” della capitale maltese costruendo appositamente per il Parlamento una sede dalle forme squadrate e solide, possente nell’aspetto e anche severa (stile Brutalismo), in cui la semplicità diventa grandezza automaticamente.
Il palazzo è formato da due enormi blocchi di cemento, collegati da un ponte e distanziati quanto basta per non togliere la visuale sul monumento al Cavaliere di San Giacomo; l’intero edificio è costruito secondo criteri ecologici e a emissioni zero.
Palazzo del Gran Maestro
Sede della Presidenza della Repubblica, il palazzo del Gran Maestro fu edificato per volere del gran maestro dell’ordine Piero del Monte tra il 1571 e il 1574. I restauri successivi diedero al palazzo alcune caratteristiche barocche (soprattutto all’interno) che lo rendono una pregiata opera architettonica e artistica; l’aspetto attuale risale all’ultimo ampliamento avvenuto nel 1740.
Attualmente il palazzo ospita gli uffici e i saloni di rappresentanza del presidente ma anche un museo visitabile che comprende tra gli ambienti l’Armeria, la Sala del Trono e la Sala degli Arazzi (ex sede del parlamento maltese). Il Palazzo del Gran Maestro è anche uno dei luoghi “più infestati” di Malta, si contano infatti diversi avvistamenti di fantasmi che, specie per i turisti, sono emozionanti racconti da ascoltare.
Piazza Teatru Rjal
La piazza dove un tempo sorgeva il vecchio Teatro Reale di Malta ospita oggi le sue rovine rivalorizzate, divenute una sorta di “Colosseo moderno”. Il vecchio teatro era stato costruito a metà del XIX secolo e aveva proporzioni importanti: lungo 63 metri, largo 34, poteva ospitare 1200 persone all’interno della splendida struttura neoclassica ricca di colonnati e scalinate. Purtroppo nel 1873 un incendio devastante lo distrusse e venne raso al suolo, lasciando per più di un secolo le poche rovine rimaste in bella vista al centro dello slargo.
Nel 2006, nell’ambito del rinnovamento di immagine della Valletta, Renzo Piano decise di riprendere quelle poche rovine e assemblarle come un puzzle, creando così lo “scheletro” del teatro ex novo ma lasciandolo vuoto all’interno. Oggi lo spazio (un colonnato intorno a una arena all’aperto) ospita di nuovo spettacoli, ma soprattutto è diventato una meta turistica che abbellisce la piazza proprio come un piccolo Colosseo dei nostri giorni.
Pinto Wharf
Questa elegante parte del lungomare di Valletta, nel quartiere di Floriana, è noto alla popolazione come Pinto Wharf perché per tutta la sua lunghezza include i palazzi Pinto. La zona era da sempre un’area di stoccaggio ed era costituita da magazzini portuali; venne valorizzata quando il Gran Maestro Manuel Pinto de Fonseca, nel XVIII secolo, volle edificarvi nel mezzo una chiesa.
Oggi il percorso del Pinto Wharf si snoda lungo il mare, costeggiando i cosiddetti “palazzi Pinto”: i Negozi Pinto, il centro commerciale Forni e, nel mezzo, la chiesa della Fuga in Egitto che ancora domina la strada. Questo tratto di lungomare è uno dei luoghi preferiti della movida ma anche il posto migliore in cui passeggiare durante il giorno alla ricerca di locali interessanti e di buono shopping.
Teatro Manoel
Il Teatro Manoel è uno scrigno a sorpresa: la facciata semplice, sobria, disadorna non lascia immaginare la bellezza incredibile che nasconde dentro, con una sala ovale ricca di stucchi dorati, legno, trompe-l’oeil e fantasiosi ornamenti rococò.
Porta il nome del Gran Maestro Manoel de Vilhena che lo volle costruire nel 1731 e pur non essendo grande (conta solo 623 posti) è uno dei monumenti culturali più belli dell’isola e vanta un piccolo primato: è il terzo teatro più antico d’Europa.
Tre Città
Le Tre Città sono tre comuni indipendenti che però rientrano nell’area urbana di Valletta e ne sono parte integrante. Si tratta dei nuclei più antichi della capitale, di cui uno (Birgu-Vittoriosa) esistente fin dal Medioevo e gli altri aggiunti per opera dei cavalieri nei secoli XVI e XVII.
La caratteristica che le accomuna è che tutte e tre sono fortificate: Birgu-Vittoriosa nasce come antico porto di Malta e ancora oggi occupa la sponda sud del Porto Grande; Senglea-Lisla, famosa per le sue chiese, resistette a più di un assedio tanto da essere conosciuta come “città invincibile”. Cospicua-Bormla è la più recente, la più grande e la più vivace delle tre, sede di una squadra di calcio molto famosa.
Insieme le tre città dovevano formare un grande centro abitato fortificato – Civitas Cottonera – al quale però in seguito venne preferita l’attuale Valletta che, espandendosi, le ha lentamente inglobate.
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Storia de La Valletta
Quando venne fondato il primo nucleo abitato de La Valletta, sulla sponda sud dell’attuale porto esisteva già una città fortificata, l’antica Birgu; il progetto era quello di creare una grande città proprio intorno a questo nucleo medievale e in pochi avevano considerato, invece, quel “terreno incolto” (Xagh-ret) che sorgeva sulla cima della collina di Sciberras.
Nel 1521 i Cavalieri Ospitalieri adocchiarono come punto favorevole la zona intorno alla torre di guardia che dominava la collina, e cominciarono a costruirvi intorno le prime fortificazioni; negli anni seguenti i vari assedi da parte dei Turchi rafforzarono di più l’idea di una città in una posizione elevata e dominante e nel 1566 il Gran Maestro Jean de la Valette pose la prima pietra della futura capitale proprio sulla collina di Sciberras.
La Valette morì prima di vedere la sua città completa, ma nel 1571 vi venne trasferita già la sede del Gran Maestro, prima situata a Birgu-Vittoriosa e dieci anni più tardi la città brulicava di caserme e di “auberges” che accoglievano i cavalieri e i pellegrini da ogni parte d’Europa.
La Valletta viene fortificata per tutto il corso del XVII secolo, mentre nel XVIII secolo inizia la fase dell’abbellimento che ancora oggi è ben visibile: edifici in stile barocco, giardini, teatri.
Finita l’epoca dei Cavalieri, Malta passò prima in mano francese e poi sotto il dominio del Commonwealth Britannico e La Valletta rimase sempre il centro più importante dell’isola, anzi man mano si ingrandì ulteriormente.
Durante la seconda guerra mondiale, lasciata allo sbaraglio dalle truppe britanniche, subì devastanti bombardamenti che lasciarono cicatrici evidenti nelle architetture ma anche nello spirito degli abitanti e, quando Malta decise di ottenere l’indipendenza, la città fu in prima fila; nel 1964, con la nascita della repubblica, La Valletta divenne capitale.
Nel 1980 l’intera area urbana della Valletta è stata nominata Patrimonio dell’Umanità UNESCO.