Managua, situata sulla sponda meridionale del lago Managua, è la capitale del Nicaragua conosciuta come la località della pace e apprezzata da tutti i suoi abitati.
Il profilo dei vulcani in lontananza non spaventa la gente ma la rende ancora più orgogliosa di abitare a Managua. Perché la popolazione è così innamorata di questo territorio? Semplice, basta provare a raggiungere la sagoma di Sandino per vedere un panorama unico sul lago vulcanico e le zone adiacenti.
Cosa vedere a Managua
La zona d’interesse turistico è rappresentata da Zona Monumental, merita anche una vista il Parque Historico Nacional Loma de Tiscapa. Si tratta di un parco storico nazionale, dove si trova al suo esatto centro la statua di Sandino. Successivamente si può intraprendere la salita dal Crowne Plaza, un percorso lungo il quale si incontrerà il Monumento Roosevelt, costruito nel 1939 e oggi dedicato alla memoria dei caduti della rivoluzione.
Da non dimenticare una visita al Museo Nacional, dove si possono ammirare da vicino i reperti più antichi risalenti a 500 milioni di anni fa.
Cattedrale dell’Immacolata Concezione
Per Managua questa è semplicemente “la nuova cattedrale”, perché venne costruita appositamente per sostituire la cattedrale di San Giacomo, danneggiata dal sisma del 1972. Dopo molti anni di sistemazioni provvisorie, si decise di edificare una cattedrale moderna ad opera dell’architetto messicano Ricardo Lagorreta; era il 1991 e la nuova chiesa prese forma con un aspetto austero, geometrico, in cemento armato.
Sia il corpo che il campanile svettano nella loro nuda semplicità grigia, appena abbellita dal tetto, un’opera stravagante formata da diverse micro cupole bianche che ricordano, per la forma, tante mammelle; motivo per cui la gente di Managua ha ribattezzato la nuova cattedrale col soprannome “la chichona” (in italiano si potrebbe tradurre in “la tettona”). Nel luglio 2020 la cattedrale ha subito un attentato incendiario che ha portato alla distruzione di un’immagine di Cristo molto cara ai cittadini.
Museo Nazionale
Il Museo Nazionale di Managua sorge in un palazzo che in passato aveva ospitato il governo del Nicaragua. Il palazzo, dalla forma tipicamente neoclassica in pietra bianca, fu costruito nel 1935 ed è suddiviso in due piani con diverse sale espositive sulla storia e la natura del Paese.
Le sale più importanti sono: la sala dei vulcani (che racconta e mostra il meglio e il peggio dei 22 vulcani nicaraguensi), la sala dedicata alla natura e in particolare ai fiumi (grande risorsa nazionale), la sala dell’arte precolombiana, la sala dell’artigianato, la sala dell’oggettistica e la sala dell’arte caraibica.
Paseo Xolotlàn
Un gigantesco spazio che sembra galleggiare sul lago Xolotlàn, sul quale si affaccia Managua, il “paseo” è come dice il nome stesso un luogo per passeggiare, un lungolago. Ma non è stato pensato soltanto per camminare: contiene al suo interno una sorta di modello in scala di Managua come era prima del sisma del 1972 che l’ha cancellata praticamente tutta, un luna park, un parco e diverse zone di ristoro.
Molti eventi e attrattive sia per le persone più giovani che per gli anziani rendono il Paseo Xolotlàn un vero e proprio centro ricreativo all’aperto, affascinante sia per i turisti che per chi vive Managua giornalmente.
Piazza della Rivoluzione
La piazza più importante di Managua, Piazza della Rivoluzione, non ricorda soltanto gli eventi storici che qui si svolsero in passato ma accoglie, circondata da molta bellezza, i visitatori del presente.
Su questa piazza si affacciano il Palazzo del Museo Nazionale e San Giacomo, l’antica cattedrale danneggiata dal sisma, oltre a decine di locali turistici; è un luogo in cui si svolgono grandi eventi di tipo culturale e politico. Il sito su cui sorge, un tempo si chiamava Cacique Tipitapa ed era un sacro luogo di sepoltura indigeno, dove pare fossero tumulati più di diecimila guerrieri.
Sagoma di Sandino
L’alta sagoma scura di Sandino, eroe della rivolta che portò all’unità del Nicaragua nei primi anni del Novecento, è l’unica cosa che rimane del governo di Frente Sandinista dopo la sconfitta elettorale del 1990. Fu elevata al centro del parco della allora casa presidenziale (che oggi non esiste più) e a poca distanza dal grande carcere, anche esso distrutto, il cui spazio è oggi un parcheggio.
La sagoma di Sandino è un monito che resta a eterna memoria di un passato nato da una rivolta giusta ma terminato con anni di governo opprimente; oggi intorno ad essa si estende uno dei parchi più belli di Managua, Parque Lome de Tiscapa.
Vecchia Cattedrale
Dedicata a San Giacomo, la vecchia cattedrale di Managua sorse nel XX secolo sebbene la chiesa parrocchiale sia esistita da sempre, fin dalla prima colonizzazione del XVIII secolo. L’edificio come oggi si può ammirare fu pianificato nel 1912 ma costruito soltanto tra il 1925 e il 1938; ha resistito a diverse vicende avverse, come terremoti e rivoluzioni, ma fu fortemente danneggiata dal grave sisma del 1972 che toccò i 7 gradi Richter.
Caduta in abbandono, negli anni Ottanta era divenuta rifugio di delinquenti e senzatetto, per cui si decise finalmente il suo recupero e il restauro che durò diversi anni; purtroppo nel 2014 un altro sisma creò nuovi danni, fermando ancora i lavori di restauro. Oggi la Cattedrale di San Giacomo domina la Piazza della Rivoluzione, se ne può ammirare la struttura esterna ma è impossibile visitarne l’interno.
Vulcano Masaya
Il vulcano Masaya è una grande caldera alta appena 635 metri che contiene all’interno dell’immenso cratere una serie di bocche eruttive molto attive. Situato a 20 chilometri da Managua, è il cuore di un Parco Nazionale dedicato proprio alla protezione di questo ambiente vulcanico e alla sua flora e fauna. La città è abbastanza protetta dai flussi lavici del vulcano, ma si trova a una distanza troppo breve per evitare le nubi tossiche e le piogge acide che esso produce di tanto in tanto.
Il Masaya è un vulcano sotto stretta sorveglianza, proprio perché ogni sua eruzione potrebbe causare disastri e danni anche fatali all’agricoltura e alla salute umana.
Attività da fare a Managua
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Storia di Managua
Managua è stata da sempre un sito abitato e sfruttato dall’uomo, fin dalla preistoria. Quando i coloni spagnoli arrivarono nel continente americano, nella zona di Managua vivevano tribù guerriere precolombiane, purtroppo presto sottomesse e poi scomparse.
Il Nicaragua, come nuovo stato, si distaccò dalla Spagna nel 1824 e da allora iniziò la lotta interna tra due città, Leon e Granada, per ottenere il titolo di capitale; dato il disaccordo continuo, il governo decise di eleggere capitale Managua, situata al centro tra le due contendenti: era il 1852.
La posizione centrale ha sempre favorito lo sviluppo di Managua, ed è questo il motivo per cui la città non è mai stata abbandonata nonostante combatta da secoli contro i costanti terremoti che periodicamente la distruggono, tutta o in parte: si ricordano in particolare i terremoti del 1931, quello del 1972, quello del 2014. Sopravvissuta anche ad un incendio (1936) e a decine di rivoluzioni sociali e politiche, Managua è arrivata al XXI secolo con un aspetto nuovo, moderno, dinamico che però non dimentica il suo millenario passato.
La città oggi ha imparato a sfruttare le acque del vicino lago Xolotlàn, ha imparato a fronteggiare i problemi idrogeologici con costruzioni all’avanguardia e si impone come centro molto attivo anche in termini di industria (farmaceutica e tessile) e commercio specie di prodotti alimentari come caffè e carne di manzo.
Essendo la capitale, Managua fornisce anche i principali servizi amministrativi e informatici della nazione.