Auckland

Auckland è la più grande città della Nuova Zelanda e si trova sulla più meridionale delle due isole che compongono la nazione ed è caratterizzata da un’affascinante biodiversità.

La Nuova Zelanda si compone di due maggiori isole, l’isola del Sud e l’isola del Nord. Proprio su quest’ultima è situata Auckland, la maggiore città neozelandese per popolazione. Auckland è una città che, sin da subito, è in grado di far breccia nel cuore turisti grazie soprattutto allo scenario in cui si trova, immersa tra una vegetazione spettacolare e bagnata dal pacifico. Qui è molto sentita la cultura Maori, che i visitatori possono avvertire in tutta la città e, ovviamente, all’Auckland Museum.

Cosa vedere a Auckland

Non mancano le fantastiche spiagge bagnate dalle acque del pacifico, motivo ancora più importante per scegliere Auckland. Non bisogna perdersi la spiaggia denominata Bethells Beach. Sempre in tema di spiagge, qui c’è l’imbarazzo della scelta, ma tra le tante vanno segnalate Maunganui Beach, l’Oriental Bay a Wellington e Piha Beach.

Il clima mite, le spiagge che la caratterizzano, come la spiaggia di Mission Bay o quella di St. Heliers Bay, rendono Auckland uno dei luoghi più affascinanti per chi ama rilassarsi al sole o concedersi dei meravigliosi bagni. Auckland, però, è famosa anche per i suoi quartieri.

La zona del porto è sicuramente una delle più affascinanti. In questa zona si trova il bellissimo Old Customhouse, un palazzo in stile rinascimentale, oppure il museo marittimo e le terme. Da non perdere è sicuramente la Sky Tower, alta 328 metri, che garantisce una vista della città da mozzare il fiato.

Per gli amanti dell’arte e delle tradizioni locali vale la pena di fare un salto all’Auckland Museum, dove trovare numerosi reperti ed esibizioni riguardanti il popolo Maori. In alternativa è possibile recarsi all’Auckland Art Gallery, museo che ospita numerose mostre ed opere internazionali, considerato il più importante della Nuova Zelanda.

Dedicati alle famiglie, ma anche a chi ama l’avventura, sono i parchi tematici. Da non mancare l’appuntamento con il fantastico acquario aperto nel 1985, il Kelly Tarlton’s Underwater World. Per divertirsi sono consigliati anche il Rainbow’s End e lo Zoo della città. Belle spiagge, vita notturna, arte ed avventura: Auckland ha tutto per regalare a chi la visita dei momenti incancellabili.

Albert Park

Questo parco molto grande e bellissimo nasce sulle rovine delle Caserme Albert, un presidio militare coloniale che doveva difendere e sorvegliare il porto. Quando fu dismesso, si decise di convertirne il terreno in una zona di relax in cui passeggiare con la vista mozzafiato del porto e dell’oceano: era il 1880.

Nel tempo la città si è ingrandita e ha circondato del tutto il parco, al punto che oggi dalla cima della collina intorno alla quale si sviluppa l’area verde si può ammirare solo lo skyline di Auckland. Il parco si sviluppa con un asse nord – sud, tra bellissime piante indigene quasi tutte databili al momento della creazione del giardino e quindi testimoni dell’antico paesaggio precoloniale neozelandese.

All’estremo nord sorge una statua della Regina Vittoria, a sud un palco per spettacoli, al centro campeggia una enorme fontana di ferro e marmo, con statue di delfini che emergono dall’acqua; sono inoltre presenti lungo i tanti sentieri statue e memoriali di personaggi famosi del tempo.

Delle antiche “barracks”, le caserme originarie, restano dei bellissimi cannoni ottocenteschi, i tunnel un tempo depositi d’armi (usati anche come rifugi durante la II Guerra Mondiale) e un lampione a gas. Su un lato del parco sorge la Galleria d’Arte che ospita alcune delle più belle collezioni della Nuova Zelanda.

La Galleria d’Arte di Auckland esisteva già prima della creazione del parco che la affianca, precisamente dal 1870, quando grazie all’interessamento di tre colti uomini politici (Sir O’Riurke, Sir Gray e Sir Tannock Mackelvie) si creò un edificio per ospitare quadri e libri antichi. La Art Gallery and Public Library di Auckland nacque inizialmente con questo scopo ma in seguito le due realtà vennero separate e dal 1888 la Galleria d’Arte rimase l’unica ospitata nell’edificio attuale.

Le collezioni di pittura, scultura e installazioni varie inizialmente prevedevano solo artisti europei, ma dal principio del XX secolo si sono aggiunti pregevoli pezzi di artisti neozelandesi e delle altre nazioni del Pacifico creando un mix di culture davvero interessante. Oggi si possono ammirare alla Art Gallery di Auckland quadri di Picasso, Cezanne, Matisse, Dali, oltre ai neozelandesi Albrecht, Goldie, O’Keeffe tra i tanti. In totale la galleria ospita 15.000 opere.

Devonport

Devonport è un sobborgo di Auckland situato sulla riva nord della baia, davanti a un panorama eccezionale che i turisti amano molto e che si sviluppa su tre isolette di origine vulcanica oggi unite da ponti e passaggi.

Pur ospitando una base militare della Marina, Devonport è anche uno dei luoghi più suggestivi della città, con negozi di antiquariato, gallerie d’arte, localini bohemien e un aspetto più da centro storico che da luogo residenziale.

Base di partenza per le escursioni al vicino colle di Mount Victoria, non lontano dal Mount Cambria, ospita anche un delizioso museo che raccoglie testimonianze storiche della città, dalle origini maori fino ai giorni nostri; il museo si trova all’interno della Riserva del Mount Cambria, in una costruzione ottocentesca che è essa stessa un bel monumento da ammirare.

Isola di Rangitoto

Dal quartiere di Devonport si ha una visuale spettacolare dell’isola di Rangitoto che sorge proprio davanti alla baia di Auckland. La sua stessa presenza ricorda continuamente alla gente della città il rischio di vivere su un apparato vulcanico come quello su cui di fatto sorge Auckland e che è solo in parte estinto.

Rangitoto infatti è emersa a causa di una eruzione vulcanica “appena” 600 anni fa e si è innalzata fino a 260 metri accumulando l’emissione di lava che probabilmente andò avanti per quasi 10 anni.

Oggi l’isola è una riserva naturale molto importante per gli studi di biologia, in quanto pur non avendo sorgenti d’acqua ospita flora e fauna, prevalentemente felci, orchidee e altre piante che vivono di acqua accumulata solo grazie alle piogge; tra gli animali tipici del posto, le capre e i conigli sono i più diffusi insieme ai ratti.

Intorno a Rangitoto aleggia una leggenda maori: i demoni Tupua, figli del dio Fuoco, vennero esiliati dalla loro terra a causa di una offesa contro una dea e l’isola sorse proprio per ospitarli; le nebbie e le rugiade tipiche di Rangitoto sono quindi chiamate “le lacrime dei Tupua”.

Mount Eden

Mount Eden è un bel quartiere immerso nel verde, non molto distante dal centro di Auckland. Prende il nome dal primo governatore coloniale della città, George Eden Auckland, il quale possedeva l’intera collina intorno a cui sorge il quartiere, un tempo fortezza difensiva delle tribù maori.

Ancora oggi, parte di quella tenuta è rimasta verde e selvaggia ed è un bel parco che orna la zona, lo Eden Domain. Mount Eden ospita uno stadio dove giocano le locali squadre di rugby e cricket, un castello ottocentesco che era in realtà una antica prigione miliare, una elegante e antica stazione dei Tram, diversi palazzi storici, due chiese, la Casa del Governatore (rimase la sede della massima autorità neozelandese fino al 1960) e diversi monumenti e memoriali dedicati ai caduti in guerra.

Museo commemorativo bellico

Il museo commemorativo della guerra di Auckland (War Memorial Museum) fu inaugurato nel 1929 ma già dal 1852 venivano organizzate delle mostre di uniformi, attrezzature, armi da guerra e anche di tradizioni belliche dei maori.

L’edificio che oggi tutti possono ammirare, in stile neoclassico, fu ampliato grazie a diversi restauri fino agli anni Novanta del XX secolo. Il museo è suddiviso in tre sezioni: eredità documentativa, scienze naturali e storia umana. Nella prima sezione sono raccolte collezioni di mappe, lettere, piani militari e altri documenti relativi a guerre di ogni epoca, oltre a disegni, quadri e altre opere d’arte dedicate al tema della battaglia.

La seconda sezione raccoglie collezioni di elementi botanici, entomologi e marini. La sezione della storia umana invece racconta tramite oggetti, armi e manufatti la vita delle popolazioni di Auckland e della Nuova Zelanda dalla preistoria ad oggi. Una parte dell’esterno del museo, dove sorge il monumento del Cenotaffio, viene usata come monumento ai caduti, in particolare ai soldati che hanno perso la vita nella I e II guerra mondiale.

One Tree Hill

Conosciuta anche col nome maori di Maungakiekie, questa collina vulcanica era caratterizzata da un territorio nudo e brullo salvo che per pochi alberi secolari sulla cima, tra cui un bellissimo e antico albero sacro ai maori.

A metà del XIX secolo, un colono europeo tagliò l’albero sacro – della specie Kiekie tipica dell’isola – che dava il nome alla collina intera e da allora, nonostante si sia tentato di rimediare piantando altri alberi simili, i maori non hanno mai accettato lo sfregio.

Gli altri alberi piantati in sostituzione, infatti, furono sempre abbattuti o bruciati finché nel 2000 si decise di non piantarne più.

Oggi sulla “collina con un solo albero” svetta soltanto un alto obelisco di granito e lava, memoriale per i caduti della II Guerra Mondiale, davanti al quale sorge la statua di un guerriero maori, quasi ad unire i morti dei due popoli in un solo omaggio.

One Tree Hill comprende un osservatorio e due parchi, lo One Tree Hill Domain gestito dalle associazioni maori, e il Cornwall Park ereditato dalla città grazie alla donazione di un ricco colono; dentro la collina furono impiantati in passato anche dei serbatoi d’acqua che, grazie alla pendenza, rifornivano l’acquedotto cittadino – uno di questi serbatoi è ancora in funzione.

Queen Street

A Auckland esistono diverse “queen street” e “queen road” ma una sola è la vera Queen Street. Questa strada lunga tre chilometri e mezzo taglia la città proprio al centro ed è di fatto la sua arteria principale, connettendo il lungomare con l’attracco dei traghetti al centro e ai sobborghi residenziali meridionali.

Si tratta della strada più bella, elegante e commerciale della città ricca di negozi, alberghi, locali di ristorazione e centri operativi delle aziende. La strada segue fedelmente il corso sinuoso di un torrente – Waihorotiu Stream – oggi parzialmente interrato e incanalato sotto il manto stradale e camminando all’ombra dei suoi palazzi si possono ammirare eventi, monumenti e architetture uniche.

Il Municipio con la sua torre svettante si trova qui in Queen Street, così pure l’Hotel Endeans, la vecchia sede della Dogana e il Palazzo delle Poste in stile edoardiano. L’ottocentesco Imperial Hotel qui è considerato tra gli edifici più antichi, mentre sono più recenti ma ugualmente eleganti i teatri Civico e St James (1927); più avanti si incontra anche una chiesa Battista ottocentesca e al centro del bellissimo Myers Park una scuola del 1916.

Sky Tower

La torre simbolo di Auckland moderna fu costruita in soli tre anni, dal 1994 al 1997, grazie ai soldi della società di gioco d’azzardo Sky Entertainment Group che ancora ne è proprietaria. La Sky Tower è la più alta di tutto l’emisfero australe con i suoi 328 metri complessivi, inclusa la guglia sulla cima.

Non tutto l’edificio è fruibile al pubblico ma la maggior parte dei locali si trovano dal 50° al 60° piano, così da dare la possibilità ai turisti di godere del panorama da ristoranti, bar e lounge clubs. Uno di questi locali, sito a 190 metri di altezza, è un ristorante rotante. Un piano più su si può provare il brivido del base-jumping saltando, opportunamente imbracati, da 192 metri verso la strada a una velocità di 80 km/h.

Viaduct Harbour

Una parte del vecchio molo commerciale di Auckland è stato rivalutato e restaurato nel 2000 in occasione della Coppa America, divenendo il Viaduct Harbour. Inizialmente era prevista la sola riqualificazione del luogo, la costruzione di nuovi edifici a scopo di ufficio e abitativo, indirizzati a persone ricche che potessero anche utilizzare il molo per le loro barche.

Nel corso dei successivi vent’anni intorno a questi edifici è cresciuto tutto un nuovo quartiere che oggi ha anche una certa attrattiva turistica perchè ospita il Museo Nazionale Marittimo della Nuova Zelanda.

Waitomo Glowworm Caves

Nessun turista può vivere una vacanza ad Auckland senza l’esperienza emozionante delle “grotte dei vermi luminosi” di Waitomo.

Situate a circa tre ore di macchina dal centro cittadino, sono delle grotte disposte su due livelli di cui quello inferiore è allagato e si visita in barca; puntando la luce delle torce verso questi stranissimi insetti, tipici della Nuova Zelanda, si vedrà come riflettono il raggio divenendo fluorescenti.

Oltre ai vermi luminosi (i “glowworms” o Arachnocampa Luminosa), però, le grotte nascondono leggende e storie maori che verranno raccontate da guide del posto, rigorosamente di origine nativa.

Zoo

La particolarità di questo zoo è che pur essendo molto ampio e selvaggio si trova quasi in centro storico. Circondato dal parco Western Springs, risale al 1922 e contiene oltre 13.000 animali di 179 specie diverse.

Lungo i suoi 20 ettari di estensione si possono ammirare esemplari come la tigre di Sumatra, gli elefanti asiatici, i wallabies (piccoli e antichissimi canguri australiani) e una rara specie di felino, il cosiddetto Gatto di Temminck. Lo zoo comprende al proprio interno anche laboratori per la ricerca, centri per lo studio della medicina veterinaria, laboratori didattici.

Attività da fare a Auckland

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Storia di Auckland

Prima dell’arrivo degli europei, diverse popolazioni polinesiane giunsero sulle sponde della attuale Auckland, sfruttando al meglio la esposizione dell’istmo, i porti naturali ma soprattutto la fertilissima terra vulcanica che tutto intorno forniva acqua e prodotti da mangiare. Furono proprio i maori a terrazzare le colline e a espandere la coltivazione del suolo in tutta la regione, prosperando nel corso dei secoli.

L’aumento della popolazione e la formazione di gruppi e tribù portò anche qui a disaccordi, faide e ogni tanto guerre; gli Europei si inserirono nel territorio proprio grazie alla guerra tra le tribù Ngai Tai e Ngapuhi, fornendo armi a questi ultimi.

I britannici erano arrivati qualche tempo prima sull’isola (fine XVIII secolo) ed erano stati accolti con amicizia, intessendo rapporti cordiali con alcune tribù; la loro interferenza nella conquista del potere locale aprì loro la via per gli insediamenti con modalità che non sempre furono pacifiche.

La colonizzazione europea si rivelò vantaggiosa al punto che la zona venne scelta come “capitale” della colonia nel 1840, affidandola al governo di sir George Eden Auckland, da cui il nome.

Tra il 1840 e il 1860 il rapido mescolamento delle due popolazioni, europea e maori, e la costante espansione e costruzione di edifici fece crescere notevolmente Auckland al punto da passare da 1.500 abitanti a 12.000 in vent’anni.

L’arrivo della ferrovia che collegò la città alle prime sedi coloniali e al resto dell’isola consentì una ulteriore spinta di ingrandimento ma permise allo stesso tempo ad altre realtà locali di ingrandirsi a loro volta; come Wellington, ad esempio, che nel 1865 rubò ad Auckland lo status di capitale. Nonostante il trasferimento degli uffici governativi, la residenza privata dei governatori rimase ad Auckland fino al 1962.

Durante la II Guerra Mondiale la città fu spesso minacciata di attacco e un paio di volte fu sorvolata da aerei giapponesi; si misero in atto diverse misure difensive, soprattutto intorno al porto, che tuttavia non servirono perché l’attacco dal mare non avvenne.

Dal 1950 in poi Auckland si è ingrandita rispettando comunque il rapporto millenario con la natura, restando una città a misura d’uomo servita da infrastrutture moderne, veloci e in continua espansione.