Nantucket

Nantucket è una rinomata destinazione turisticae residenza estiva situata sull’omonima isola appartenente al Massachusetts, negli Stati Uniti.

L’isola ha mantenuto inalterato il suo fascino con splendidi litorali costieri incontaminati, un soggiorno in questo paradiso terrestre, permette di ammirare allestimenti museali molto caratteristici e praticare sport all’aria aperta.

L’isola fu colonizzata dagli inglesi nel XVII secolo, poi divenne una località turistica di eccellenza, che vi permetterà di vivere emozioni visitando i vari musei che raccontano la storia dell’isola.

Cosa vedere a Nantucket

Il Whaling Museum è il luogo ideale per chi vuole scoprire da cima a fondo l’Isola di Nantucket. Un allestimento interessante è quello offerto dal Museo Peter Foulger, dove potrete scoprire i traffici cinesi che un tempo raggiungevano le coste dell’isola.

Gli amanti dello sport qui possono divertirsi con surf, windsurf e vela. Lungo le coste dell’isola si può praticare lo snorkeling, ideale per i sub più esperti.

Coskata-Coatue Wildlife Refuge

Questa bellissima riserva protetta si snoda su 390 acri di terra, lungo una striscia di sabbia e roccia che protegge di fatto il principale porto dell’isola di Nantucket dalle maree oceaniche. Fondata nel 1963 allo scopo di salvare la spiaggia dall’edilizia, oggi viene gestita da una Fondazione che ne detiene anche in gran parte la proprietà, controllando attentamente chi accede al territorio.

Rifugio di numerose specie di uccelli, ma anche di fauna marina e di bellissimi esemplari di piante (come i cedri nani, letteralmente piegati dai forti venti) Coskata-Coatue Wildlife Refuge è accessibile a piedi, lungo i sentieri sabbiosi, oppure tramite mezzi 4×4; i veicoli però possono accedere in numero limitato e dopo adeguata richiesta e prenotazione alla Fondazione. Lungo la lingua di sabbia si trovano anche esempi di erosione, portati avanti da mare e vento, e sono anche essi parte del patrimonio protetto nella Riserva.

First Congregational Church

Si tratta della chiesa più importante dell’isola, dalla tipica architettura coloniale. Spicca con la sua facciata in legno bianchissimo, le grandi finestre che richiamano lo stile gotico tipicamente britannico e importato nel New England. Sono candidi anche gli interni, sobriamente composti da lunghi banchi, un altare e i simboli religiosi.

I turisti possono visitarla e anche salire in cima al campanile, per ammirare il panorama della costa dall’alto.

Hadwen House

Quando l’isola di Nantucket era nota nel mondo come la capitale assoluta dei balenieri, William Hadwen (uno dei più ricchi tra loro) volle costruire la propria abitazione quasi a imitazione della Casa Bianca. Hadwen House (1846) è infatti rimasta nella storia dell’isola come uno dei palazzi più belli della locale architettura: lo stile è chiaramente neoclassico, con le grandi colonne bianche a dominare la facciata, il frontone triangolare come i templi ateniesi e gli interni ampi, luminosi, pressoché intatti.

Oggi Hadwen House è un museo storico di costume, si entra per ammirare i mobili, le tappezzerie, i servizi da tavola, l’arredamento delle camere da letto, i vestiti dei ricchi signori del tempo, anche per toccare con mano la antica gloria di questa piccola terra che un tempo era conosciuta ovunque.

Jethro Coffin House

La parola “coffin” in inglese significa “bara” e dunque il nome di questa casa suona buffo e un po’ inquietante, “la casa della bara di Jethro”. In realtà non ha nulla a che vedere con i funerali, si tratta solo del cognome del proprietario, Jethro Coffin.

Jethro Coffin House è forse la più antica casa rimasta in piedi sull’isola, dato che risale al 1686 quando ancora sull’isola vivevano più indigeni che coloni, ed era un regalo di nozze per il matrimonio di Jethro (figlio dell’allora signore dell’isola, Tristram Coffin) con la giovane Mary Gardner.

La casa, conosciuta anche come “La Casa Più Vecchia di Sunset Hill”, si trova nella parte più elevata dell’isola ed è stata recuperata a fine XIX secolo, dopo quasi 80 anni di abbandono; oggi è gestita dalla Associazione Storica di Nantucket Island ed è usata come museo storico che comprende non solo gli interni e gli arredi ma anche il giardino, in particolare il bellissimo orto.

Nantucket Atheneum

Fino ai primi anni del XIX secolo, l’edificio che oggi ospita il Nantucket Atheneum era una chiesa. Caduta in abbandono, fu recuperata e restaurata dai ricchi armatori di baleniere Coffin e Joy per creare una fornita biblioteca nel 1834.

L’edificio venne distrutto da un grave incendio nel 1846, ma fu ricostruito appena un anno più tardi con la forma e le dimensioni che mantiene ancora adesso. Da sempre utilizzato come biblioteca pubblica, sala convegni, luogo di eventi oggi è attrezzato ulteriormente anche con laboratori didattici e sale computer per navigare su internet.

Nantucket Lightship Basket Museum

Un originale quanto delizioso museo di Nantucket è il Lightship Basket Museum, il museo del vimini. Nasce per esporre in particolare una delle arti tipiche della zona, quella di intrecciare i cestini di vimini: l’arte dell’intreccio dei vimini è antica quanto la stessa presenza europea sull’isola e si è tramandata ad oggi in tutta la sua pienezza.

Ai visitatori moderni, il museo offre anche l’opportunità di ammirare gli artigiani al lavoro e di vedere video che raccontano la storia della lavorazione dei cesti in vimini nel corso dei secoli a Nantucket.

Nantucket Whaling Museum

Il museo delle baleniere fu inaugurato nel 1930, con il nome di Fabbrica di Olio e Candele Hadwen & Barney. Nasceva come spazio espositivo per tramandare alle future generazioni la lunga storia che le baleniere di Nantucket avevano scritto, anche per l’industria nazionale; grazie alle balene, infatti, si ricavavano olio e grasso per l’illuminazione e l’azienda di Hadwen & Barney era specializzata in questo.

Nel 1971 a questo museo si aggiunse anche il museo storico voluto dalla famiglia Foulger, un ulteriore spazio espositivo che doveva integrare sia il museo Hadwen & Barney che la biblioteca pubblica. Nel 2005, dopo un curato restauro, i musei Hadwen & Barney e quello di Foulger furono unificati nel grande Museo delle Baleniere che attualmente è una delle principali attrazioni dell’isola; il percorso museale oggi si estende dalla storia della caccia alle balene, a quella della lavorazione di olio e grasso, fino alla storia delle navi con percorsi turistici e didattici molto ben curati.

Old Mill

Forse uno dei più antichi mulini ancora in uso in questa parte del Paese, il vecchio mulino di Nantucket fu costruito nel 1746 da un certo Nathan Wibur. La struttura che oggi è giunta fino a noi è la classica torre ottagonale in muratura, con delle pale velate che girano grazie al vento, ma pare che prima esistesse una struttura più antica, “a palo”; il mulino, cioè, era posto in cima a una torre alta e lunga formata da assi o pali.

Oltre a questo primo mulino, sull’isola nei secoli se ne sono contati diversi, ciò testimonia che il territorio era fertile e ricco e la produzione di grano e mais era abbondante e alimentava commerci fruttuosi. Nel 1992, quando fu dichiarato monumento nazionale, il vecchio mulino riusciva ancora a macinare le stesse quantità di mais che macinava duecento anni prima.

Peter Foulger Museum

Peter Foulger (o Folger) non fu soltanto un poeta e un fondatore della colonia di Nantucket, fu anche un grande interprete delle lingue indigene creando, tra i primi, una via di comunicazione tra i nuovi e i vecchi abitanti dell’isola. Visse in un periodo compreso tra il 1620 e il 1690 (anno della sua morte) e una delle sue figlie fu la madre del politico americano Benjamin Franklin.

I discendenti di Foulger, nel 1971, decisero di creare un museo alternativo a quello della storia delle baleniere per ricordare l’opera del fondatore ma anche per raccontare in dettaglio la storia e il costume dell’isola nel tempo. Al Peter Foulger Museum sono esposti mobili, pitture, oggetti, libri appartenuti a Foulger e testimonianze dello stile di vita del XVII secolo in questa parte degli Stati Uniti.

Sankaty Head Lighthouse

Il tipico faro che tutti immaginano quando pensano a questi dispositivi è proprio Sankaty Head Lighthouse. Una torre molto alta, cilindrica, bianca e rossa, con una grande lanterna in cima così da essere visibile sia di giorno, grazie ai colori vivi, che di notte con la luce della lampada.

Fu costruita nel 1848 quando il governo americano decise di segnalare i troppi scogli a pelo d’acqua al largo di Nantucket con questa torre alta 18 metri, dalla base in mattoni e le mura in pietra di granito; il faro entrò in funzione nel 1850.

La luce della lanterna, inizialmente alimentata da fiaccole, divenne elettrica nel 1930 e pienamente automatica negli anni Sessanta del secolo scorso. La posizione del faro, troppo a ridosso della scogliera calcarea, ne metteva in pericolo la stessa esistenza a causa dell’erosione costante; nel 2007, grazie agli enti di conservazione storica, il faro è stato interamente smontato e rimontato 200 metri più in là, lontano dalla zona soggetta a erosione.

Siasconset

Noto anche come “Sconset” è un borgo situato all’estremità orientale dell’isola, a circa 6 chilometri dal centro di Nantucket. Inizialmente un villaggio di pescatori, fu rivalutato nel tempo e oggi è una zona di grande interesse storico per via di alcune antiche case perfettamente restaurate.

Mantiene lo stile coloniale, nonostante le nuove ville affiancate alle antiche abitazioni, ed è il luogo ideale per rilassarsi con passeggiate tra giardini fioriti e una spiaggia libera quasi priva di servizi. La spiaggia attira molti giovani, grazie alle grandi onde che vi si infrangono, ottime per il surf. Il villaggio tranquillo ed elegante attira invece i più anziani.

Storia di Nantucket

L’isola pare fosse poco abitata prima dell’arrivo degli europei, infatti la parola Nantucket significa “isola lontana” oppure “terra sterile” nella lingua della tribù Wampanoag.

I primi coloni arrivarono dalla Gran Bretagna nel 1641 e riuscirono a comunicare e a trovare un accordo di vita pacifica con gli indigeni, facendo sì che Nantucket divenisse un posto sereno e florido fin da subito.

Gli abitanti si specializzarono nell’agricoltura, nella macinatura del grano e nell’arte di intrecciare i vimini; la pesca era poco praticata, almeno fino all’arrivo della “grande balena” nel 1672, quando un enorme cetaceo si arenò nel porticciolo dell’isola spaventando gli abitanti che riuscirono a ucciderlo.

Da quel momento, la gente di Nantucket iniziò a cacciare balene e riuscì a fare di questa attività la principale risorsa economica del posto; nel XIX secolo quasi un baleniere su due era nato o cresciuto a Nantucket o aveva imparato lì l’arte di quella pesca.

La eccessiva produzione di olio di balena per l’illuminazione fu anche la causa del devastante incendio che, nel 1846, rase al suolo l’intera isola; scoppiato a causa del caldo e dell’autocombustione, si estese per via dei tanti contenitori di grasso di balena custoditi ovunque.

Dopo il grande incendio, e dopo la fine della caccia alle balene, Nantucket perse più di metà della popolazione; fu soltanto nel 1930 che – anche grazie al nascente turismo – i residenti cominciarono ad aumentare.

Dal 1950 in poi, restauratori, artisti e associazioni storiche hanno riscoperto Nantucket e ne hanno recuperato la quasi totalità del patrimonio storico; data la lontananza dai luoghi della Guerra Civile, l’isola è uno dei pochi posti ad aver conservato l’autentica architettura coloniale americana.

Oggi Nantucket è una località turistica di grande richiamo, per la bellezza delle spiagge e per il ritmo lento della vita, che si svolge tra casette colorate, parchi e giardini profumati e tanti monumenti da scoprire.


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