Taormina

Taormina è uno dei luoghi turistici più famosi d’Italia, non solo per le immense bellezze naturali, ma anche per le notevoli ricchezze storiche che offre.

A partire dalla fine del 1700 sono state numerose le personalità a soggiornare in questo splendido angolo della Sicilia, che ha ospitato artisti di spicco come Goethe, Salvador Dalì, Edmondo De Amicis, Vladimir Nabokov, Luigi Pirandello e numerosi altri personaggi, anche del mondo del cinema e della politica. Questo continuo afflusso di personalità così importanti ha reso Taormina famosa agli occhi del mondo, un pregio del tutto meritato.

Cosa vedere a Taormina

Le bellezze e i luoghi d’interesse di Taormina sono davvero tanti. I monumenti lasciati in particolar modo da Greci e Romani sono numerosi, come il Teatro Antico di Taormina, il Teatro Piccolo denominato “Odeon”, il duomo che fu edificato nel 1400 o le numerose chiese e cattedrali. Allo stesso tempo le bellezze naturali lasciano davvero senza fiato.

Taormina infatti sorge sul monte Tauro e, dall’alto dei suoi 206 metri d’altezza, è in grado di regalare panorami da sogno, con l’Etna a fare da sfondo. Le sue spiagge sono rinomate e assolutamente da visitare, come peraltro le baie o la piccola Isola Bella, conosciuta come la perla del Mediterraneo. Numerosi anche i locali alla moda e gli eventi, con numerosi festival musicali, d’arte e cultura.

Chiesa Madonna della Rocca

Suggestivo angolo scavato nella roccia viva, la chiesa della Madonna della Rocca domina Taormina dall’alto del Monte Tauro, dove un tempo sorgeva un castello difensivo arabo normanno del secolo XI. Il panorama spettacolare non distoglie dalla semplice bellezza di questo piccolo tempio, fondato nel 1640 dal monaco Francesco Raineri, abate di Monreale e figura molto importante della chiesa di Palermo ma originario di Taormina.

Il monaco volle fondare qui la chiesa, seguendo una vecchia leggenda secondo la quale un pastorello del posto vide la Madonna proprio dentro quella grotta; in realtà pare abbia notato, nel buio, una antica icona bizantina dipinta sulla parete, oggi però quasi del tutto scomparsa e sostituita da graffiti lasciati da qualche eremita.

Accanto alla chiesina, infatti, sorge anche un edificio di poche stanze per ospitare monaci in cerca di quiete e preghiera; l’edificio, recuperato negli anni Trenta del secolo scorso, ormai è chiuso da tempo ma è abbellito da una grande croce di cemento che si vede da ogni angolo di Taormina.

Corso Umberto

Il Corso Umberto è da sempre la via principale di Taormina, quella che taglia il suo centro elegante e la collega ai quartieri circostanti. Corso Umberto si snoda tra due antiche porte medievali di pietra, Porta Messina a nord e Porta Catania a sud. Rimasta praticamente intatta dal XIX secolo (periodo in cui il piccolo borgo cominciò ad aprirsi al turismo) questa strada conserva però ancora qualche edificio molto più antico, e perfino delle rovine di epoca greca e romana.

Lungo il Corso Umberto, oggi i turisti ammirano per lo più vetrine di grandi firme della moda, ristoranti, bar, alberghi e B&B, ma possono visitare anche chiese come il Duomo, la chiesa di San Giuseppe, quella di Santa Caterina di Alessandria, la chiesa di Sant’Antonio con il monumentale presepe permanente; lungo il corso si trovano anche il Municipio, il Belvedere, la Biblioteca Comunale e il Palazzo Corvaja.

Duomo

Il Duomo di Taormina è dedicato a San Nicola di Bari e si trova accanto al Municipio, affacciato su una piazzetta medievale. La struttura in pietra con tetti merlati risale al XIII secolo sebbene sia stata rimaneggiata e restaurata nel corso dei secoli successivi; fu costruita su una preesistente chiesa di San Nicola di epoca bizantina, da cui ha tratto il nome, ma il suo culto è dedicato a San Pancrazio Vescovo, primo evangelizzatore della costa orientale siciliana.

Oggi Taormina non è più sede vescovile, ma la chiesa di San Nicola rimane comunque una “cattedrale” per il prestigio del passato e, dal 1980, è divenuta Basilica Minore. La chiesa è di piccole dimensioni, a croce latina, con tre navate che terminano in tre absidi e interni in pietra e legno abbelliti da marmi policromi; il portale principale risale al Quattrocento così come quello occidentale, mentre il portale a est è del XVI secolo.

Dentro, gli altari del XVII secolo sono realizzati con i marmi rossi e verdi estratti dalle montagne del posto; da ammirare in particolare la bellissima acquasantiera, il Dipinto della Visitazione (1457), il Polittico di Antonello de Saliba (1504), le statue della Madonna con Bambino e di Sant’Agata, l’Altare di San Pancrazio.

Isola Bella

Grosso isolotto circondato da scogli e mare, che nelle giornate di bassa marea si collega alla terraferma con una striscia di sabbia, l’Isola Bella è oggi una piccola oasi botanica di raro pregio. Viene gestita dall’Università di Catania e dal Parco Archeologico di Naxos per preservarne sia il valore storico che quello di “giardino”, voluto fortemente dalla donna simbolo di Taormina: Lady Florence Trevelyan.

La benefattrice di origine britannica (cugina della Regina Vittoria) taorminese di adozione aveva infatti comprato l’isolotto nel 1890 direttamente dal sindaco di Taormina e ne aveva fatto la sua residenza e il suo giardino, ricco di varietà di piante interessanti, per lo più di flora mediterranea.

Ereditata dal figlio e dai nipoti della Trevelyan, l’Isola Bella fu poi acquistata da imprenditori messinesi nel 1954, i quali la mantennero (sotto forma di resort turistico) fino al 1990 quando divenne possesso della Regione Sicilia e dei vari enti culturali.

L’Isola Bella è aperta al pubblico soltanto su permesso del Parco Archeologico di Naxos, ma si può fare il bagno sulla spiaggetta che le sta di fronte e passeggiare sulla lingua di sabbia che arriva fino alle sue rive, nelle giornate di bassa marea.

Palazzo Corvaja

Palazzo quattrocentesco fondato sui ruderi dell’antica torre saracena del X secolo, Palazzo Corvaja sorge sull’altura dove prima si trovava il centro della vita antico Romana di Taormina; non è un caso, infatti, che il Teatro Antico si trovi a poca distanza e che l’Odeon greco sia proprio di fronte.

Nasce dall’unione del corpo dell’antica torre con un monastero del XIII secolo periodo in cui divenne una sorta di palazzo della giustizia, finché nel XV secolo non fu utilizzato come sede temporanea del Parlamento del Regno di Sicilia. Oggi viene chiamato anche Palazzo della Regina Bianca perché a quel tempo era Bianca di Navarra a governare la corona di Sicilia al posto del defunto marito Re Martino il Giovane.

L’aspetto del palazzo è ancora quello di una costruzione nobiliare medievale, con bifore, muri in pietra, un cortile fortificato; al suo interno oggi sono ospitati l’Ufficio Informazioni Turistiche e il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari.

Piazza IX Aprile

Taormina - Piazza IX Aprile

Il belvedere di Taormina, elegante con il pavimento bicromo che si apre all’ombra della Torre dell’Orologio e del palazzo della Biblioteca, Piazza IX Aprile è il luogo di ritrovo di tanti turisti che da qui scattano le foto più belle alla baia di Naxos con l’Etna sullo sfondo.

A fare da corona a questa bella piazza si trovano molti locali storici, bar, ristoranti e negozi, ma anche la maestosa chiesa di San Giuseppe, molto utilizzata per i matrimoni. Spesso sulla piazza si esibiscono artisti di strada e pittori, si tengono concerti ed eventi culturali.

Il nome “IX aprile” deriva da una delle prime “fake news” della storia: il 9 aprile 1860, in città si sparse la voce che Garibaldi stava per sbarcare in Sicilia e la gente si precipitò tutta alla balconata in attesa di vedere le navi; lo sbarco sarebbe in realtà avvenuto un mese più tardi, e da tutt’altra parte.

Teatro Antico

Taormina - Teatro Antico

Spettacolare per la vista panoramica che fa da scenario alle sue quinte, il Teatro Antico di Taormina è il secondo per bellezza e importanza (ma anche per dimensioni) in Sicilia, dopo quello di Siracusa.

Viene denominato “Antico” perché non si è mai potuto appurare con certezza se sia di origine greca o romana: dovrebbe avere una base greca sicuramente, ma la struttura è decisamente di tipo romano, dunque si tratta di un mescolamento di stili talmente complesso da non potersi definire in modo esatto.

Sappiamo che la forma attuale risale al II secolo dopo Cristo, sebbene certamente abbia avuto origini più antiche, e sappiamo che riuscì a contenere circa 10.000 spettatori nei primi tempi dopo la sua edificazione.

Smantellato nel corso del Medioevo e caduto in abbandono per molto tempo, fu raccontato ed esaltato nel XVIII secolo dai viaggiatori stranieri, tra cui un entusiasta Goethe. Recuperato dunque nel XIX secolo, è divenuto meta turistica fin da allora; dal 1950 ad oggi, viene anche usato per rappresentare spettacoli, concerti musicali ed eventi come ad esempio il Taormina Film Festival.

Villa Comunale

La Villa Comunale è il parco cittadino di Taormina, situato alle spalle del Corso Umberto, tra la via che conduce al Teatro Antico e la piazza IX aprile: in passato era il giardino della villa di Lady Trevelyan. Oltre alla notevole scelta di bellissime piante, non soltanto mediterranee, il parco è costellato di strane costruzioni (veri e propri edifici in miniatura, nei quali si può anche entrare) tipici dello stile stravagante dell’era vittoriana.

Un tempo il giardino e gli edifici vittoriani venivano usati come rifugi dal caldo estivo, oggi sono meta delle passeggiate domenicali dei residenti e delle visite dei turisti curiosi. Dal belvedere della Villa Comunale si ammira lo splendido panorama della baia di Naxos e dell’Etna, ma anche di parte dell’abitato di Taormina.

Attività da fare a Taormina

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Storia di Taormina

Taormina comincia a esistere come appendice della ben più importante colonia di Naxos, forse il primissimo insediamento dei Greci in Sicilia, nel secolo VIII avanti Cristo.

Il primo insediamento si registra nel 403 avanti Cristo, dopo un brutale eccidio che decimò la popolazione di Naxos e costrinse i superstiti a fuggire sul “monte dalla forma di Toro” per difendersi meglio; in cima al colle detto Monte Tauro si formò quindi un villaggio che crebbe nel corso dei due secoli successivi.

Si sa che la comunità di Taormina partecipò attivamente alle Guerre dei Tiranni siracusani, che fu protagonista delle Guerre Servili in epoca Romana e che nel 36 avanti Cristo era “un piccolo centro non meno importante di Messina o Catania”.

Alla caduta dell’Impero Romano subì gravi attacchi da parte dei Goti e fu quindi dominata dai Bizantini; resistette per due anni all’assedio da parte degli eserciti arabi che tentavano di unificare la Sicilia in un unico Emirato nel X secolo ma alla fine fu conquistata e rasa al suolo.

La ricostruzione avvenne nella zona in cui oggi sorge il Palazzo Corvaja, intorno ad un torrione difensivo, ma il dominio arabo (già in declino in tutta la Sicilia) a Taormina durò poco più di un secolo.

Nel 1078 la città fu conquistata dalle armate cristiane del Conte Ruggero e da allora divenne un importante centro strategico del regno medievale di Sicilia; nel XV secolo fu temporaneamente sede della Corona e del Parlamento ma poco dopo iniziò un lento e inesorabile declino, prima con la conquista Francese nel XVII secolo e poi con l’epoca dei Borbone e del Regno d’Italia.

Fu solo nel tardo XIX secolo, con l’arrivo fortunato di Lady Florence Trevelyan (costretta all’esilio dalla cugina, regina Vittoria di Inghilterra) che la cittadina cominciò a rinascere; nel 1870 Taormina era un piccolo paese di pastori, ma la nobildonna inglese decise di stabilirvi la sua residenza, affascinata dal paesaggio.

Grazie ai tanti amici che venivano a trovarla, in estate, da ogni parte d’Europa si diffuse la fama del posto come località salubre e soleggiata, ottima per il relax e la salute; da qui nacque la fortuna turistica di Taormina, grazie anche al contributo della stessa Trevelyan che nel frattempo aveva sposato il medico Salvatore Cacciola e che contribuì ad abbellire il paese e a renderlo accogliente per gli stranieri.

Dal 1905 ai giorni nostri, hanno soggiornato a Taormina attori, cantanti, politici ma anche re, regine, artisti e l’industria turistica si è sviluppata al punto da trasformare l’intero centro storico in una enorme struttura ricettiva.

Oggi i residenti del centro di Taormina sono davvero pochi, e molti sono stranieri; la popolazione si è trasferita quasi tutta a valle, nelle frazioni, da dove gestisce la maggior parte delle attività commerciali e turistiche della città.


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