Perugia, capoluogo dell’Umbria, è un vero e proprio gioiello medioevale custode di tesori artistici che testimoniano il suo ricco passato.
Città ideale per una vacanza all’insegna del relax, la cultura, la natura e la buona cucina. La primavera e l’estate sono i miglior periodi per visitare i monumenti che questa località può offrire.
Durante una vacanza a Perugia è d’obbligo assaggiare il buon vino e i prodotti tipici di questa regione, scegliendo di pranzare o cenare in uno dei tanti ristoranti caratteristici presenti nel centro storico.
Cosa vedere a Perugia
Perugia è una città ricca di chiese, un luogo dove la religione è ancora uno dei valori fondamentali nella vita dei cittadini. Un giro turistico della città di Perugia non può che partire da Piazza IV Novembre, il fulcro dell’architettura storica cittadina, dove poter ammirare la bellissima Cattedrale di Perugia e la Fontana Maggiore adiacente. Nel vicino Palazzo dei Priori, è stato integrato il Museo Nazionale dell’Umbria che ripercorre la storia di questa regione.
Proseguendo poi verso la Rocca Paolina e Piazza Italia, proprio in questa zona si avrà la possibilità di ammirare da vicino l’Oratorio di San Bernardino, una delle opere d’architettura rinascimentale più importanti di tutta l’Umbria. Inoltre, vale la pena fermarsi alla chiesa di San Domenico, sede del Museo Archeologico.
Acquedotto
L’acquedotto medievale di Perugia non è solo un’opera di ingegneria urbana ma anche uno straordinario esperimento fisico che, per i tempi in cui fu eseguito (XIII secolo), era quasi impossibile. Grazie a un sistema di tubi a pressione forzata, e utilizzando i dislivelli con arguzia, si riuscì a imprimere all’acqua un moto inverso così da permetterle di alimentare non solo i canali delle campagne ma anche le fontane cittadine.
Tra il 1254 e il 1280 si riuscì così a convogliare le acque che scendevano da Monte Pacciano fino a dar vita alla Fontana Maggiore. Nel XIV secolo venne aggiunto un secondo percorso di condotti al primo in modo da gestire meglio il controllo delle acque. Nell’ottocento, infine, fu costruito un acquedotto più moderno e quello medievale venne dismesso ma non abbandonato: in alcuni punti, infatti, esso è divenuto un percorso pedonale panoramico, oggi di grande richiamo turistico.
Basilica di San Domenico
La grande basilica di San Domenico di Guzman ha richiesto tre secoli pieni per essere completata. La sua costruzione iniziò infatti nel 1304, per sostituire la vecchia chiesa duecentesca originaria con un tempio più capiente, e terminò a metà del seicento. Gli esterni riflettono ancora oggi lo stile gotico tipico del tempo, mentre dentro il barocco ha sostituito gli elementi medievali antichi.
Quel che caratterizza questa basilica sono le bellissime vetrate artistiche colorate, realizzate tra il XIV e il XV secolo, la più bella delle quali è alta 23 metri e larga 8, con rifiniture del settecento. Altre bellezze da ammirare in questa chiesa sono: gli affreschi quattrocenteschi della volta del presbiterio, il coro ligneo, l’organo seicentesco da 797 canne ad aria, il convento adiacente, con l’artistico chiostro interno abbellito da un giardino e un pozzo.
Un tempo questa chiesa custodiva opere di Duccio da Boninsegna (Madonna con Bambino) e del Beato Angelico (Polittico Guidalotti), oggi conservate nei musei dell’Umbria e di Parigi.
Casa del Cioccolato e Museo Storico Perugina
Il nome dice già tutto, Perugina è un marchio di qualità che si lega a Perugia in eterno. Tutto ebbe inizio nel 1907 da una azienda cioccolatiera artigianale che iniziò un percorso di ampliamento coraggioso e intelligente in un periodo (la vigilia e poi il primo conflitto mondiale) che fece fallire molte altre realtà imprenditoriali. Perugina sopravvisse e divenne un marchio di qualità fino alla fusione con altre due importanti aziende dolciarie che tuttavia non ne hanno mai cancellato il nome.
Tutto questo e molto altro, oggi, viene raccontato dal Museo Storico Perugina associato, per ovvie ragioni, alla Casa del Cioccolato. Oltre a visitare i veri laboratori dove il meraviglioso cioccolato prende diverse forme, si potranno ammirare fotografie, ricette, negozi; e naturalmente regalarsi degustazioni uniche del vero e solo cioccolato di Perugia.
Cattedrale di San Lorenzo
La facciata semplicissima, in un gotico povero medievale, non lascia immaginare la bellezza della cattedrale di San Lorenzo ad una prima vista. La si scopre man mano che si visita questo tempio, edificato tra il 1345 e il 1490, per esempio ammirando quella fiancata ricca di elementi decorativi che non a caso si affaccia sulla piazza al posto della parte frontale della chiesa.
Finestre gotiche, marmi, archi e perfino un pulpito rendono la parte laterale di San Lorenzo un vero spettacolo di architettura che continua, poi, negli sfarzosi interni; l’edificio ha forma di croce latina e si caratterizza per le volte a crociera a sesto acuto e le tante colonne che reggono altrettante arcate.
Sono notevoli, qui, gli affreschi e i quadri che abbelliscono le cappelle e gli altari seicenteschi aggiunti dopo la consacrazione. Tra i monumenti più belli da ammirare in San Lorenzo: la Tribuna Absidale, la Cappella del Sacramento, la Cappella del Battesimo, la Cappella del Gonfalone e l’organo a canne. La cattedrale è sede anche di un bellissimo museo pinacoteca e di un chiostro tardorinascimentale.
Città della Domenica
Città della Domenica fu il primo “parco divertimenti” aperto ufficialmente in Italia. Era il 1963 e questo spazio verde, un tempo periferia lontana di Perugia, venne valorizzato dagli imprenditori della Perugina utilizzando delle proprietà di famiglia per regalare ai cittadini un luogo in cui rilassarsi “la domenica” appunto, da cui il nome.
Per la prima volta i bambini italiani potevano scoprire, tra fitti boschi e prati verdi, castelli, casette incantate e i personaggi delle loro fiabe preferite. Prima ancora della nascita di Gardaland, Città della Domenica venne denominata “la piccola Disneyland italiana”.
Nel 2013, in occasione dei cinquant’anni, è stato aggiunto un “villaggio medievale” alle altre attrattive del posto, che attira non solo i bambini ma anche turisti adulti e appassionati di storia.
Fontana Maggiore
Il monumento più bello di Perugia, contrariamente agli altri, fu realizzato in pochissimo tempo: appena cinque anni, tra il 1275 e il 1280. Questa enorme fontana circolare, formata da due vasche, è interamente costruita in marmi bianchi e rosa. Ospita 50 bassorilievi, 24 statue che raccontano i 12 mesi e le stagioni dell’anno, decine di decorazioni aggiuntive che culminano nella fonte, alta rispetto al resto della struttura, realizzata in bronzo.
In cima alla coppa superiore, tre statue di bronzo rappresentanti Fede, Speranza e Carità “donano” l’abbondanza di acqua ai perugini. La fontana fu da subito alimentata dall’acquedotto medievale. Nel corso dei secoli subì tre restauri, il primo nel XIV secolo dopo un terremoto, gli altri in epoca moderna (1949 e 1999).
Galleria Nazionale dell’Umbria
Il museo più importante dell’Umbria fu fondato nel 1878 ma affonda le proprie radici in tempi molto più antichi. Deriva, in effetti, dall’Accademia del Disegno (XVI secolo) che raccoglieva i bozzetti e i dipinti più importanti della regione. L’accademia aveva sede presso il convento degli Olivetani e, quando nel XIX secolo le leggi napoleoniche chiusero i monasteri e gli ordini, le collezioni divennero proprietà dello stato.
A Perugia si istituì prima una pinacoteca (1863) e più tardi l’attuale museo, al Palazzo dei Priori. Tra il 1918 e il 2000 sono stati aggiunti nuovi spazi espositivi e ovviamente molte nuove mostre, anche permanenti. Qui sono conservati, tra gli altri: un polittico di Piero della Francesca, lavori di Pinturicchio, del Perugino, Mattia Preti, Carlo Maratta, Domenico Guidi, Bernini.
Ipogeo dei Volumni
Questo sepolcro è forse la parte più interessante della cosiddetta Necropoli del Palazzone e consiste in una casa sarcofago di epoca etrusco ellenistica risalente al II secolo avanti Cristo.
Scoperta durante gli scavi del 1840, oggi rappresenta un vero e proprio museo; non è soltanto un esempio di sepoltura, ma anche una versione in miniatura di una tipica abitazione del tempo.
Dentro, tra i tanti elementi sepolcrali, sono da ammirare le otto urne in travertino su cui spicca la maestosa Urna di Arnth, con la figura del defunto scolpita in posizione rilassata tra resti di antichissimi affreschi e iscrizioni in lingua latina ed etrusca. Il sepolcro fu costruito per la famiglia patrizia di Arunte Volumnio, da cui il nome.
Oratorio di San Bernardino
Dell’antico oratorio quattrocentesco oggi tutti ricordano i bassorilievi in marmo rosa e verde della facciata, scolpiti abilmente da Agostino di Duccio, in un mirabile esempio di decorazione rinascimentale. Ma l’Oratorio di San Bernardino è tanto altro.
Costruito tra il 1452 e il 1460, era un luogo di preghiera e di ritrovo fatto apposta per San Bernardino da Siena che spesso veniva a Perugia in visita. Dentro, un ambiente principale a navata unica, abbellito dall’altare antichissimo (costituito dal resto marmoreo di un sarcofago del IV secolo), conduce ad una seconda sala, riccamente rifinita da decori barocchi.
Pozzo Etrusco
A pochi metri dal punto più alto della città di Perugia, nei sotterranei di un elegante palazzo privato (palazzo Sorbello) si apre un’opera di grande importanza storica: il Pozzo Etrusco. Costruito sul sito di un antico pozzo del III secolo, con una struttura completata e rimodernata tra il XVI e il XVII secolo, questo pozzo scende nel ventre della terra per 37 metri.
Per ammirarlo si accede dalle cantine del palazzo e poi da una camera quadrata situata quattro metri sotto il piano stradale; un passaggio pedonale moderno taglia il pozzo in due, consentendo ai visitatori di passare da un lato all’altro dello stesso, sospesi sull’acqua. Il Pozzo Etrusco ha comunque una parte esterna in marmo, situata nella piazza Piccinino, dalla quale un tempo si attingeva l’acqua calando i tradizionali secchi con le funi.
Rocca Paolina
Voluta da papa Paolo III nel XVI secolo, la Rocca che porta il suo nome è stata per secoli non soltanto una fortezza militare ma anche il simbolo del potere del Vaticano su Perugia. Distrutta più volte, è stata definitivamente demolita nel XIX secolo per cui oggi si può solo ammirare quel che resta di uno dei bastioni e alcuni suoi percorsi sotterranei.
Per ammirare la grandezza di Rocca Paolina si devono guardare i quadri del cinquecento che la ritraggono in tutta la sua mastodontica eleganza. Oggi, chi visita l’area della Rocca, vedrà soltanto dei percorsi pedonali che passano attraverso un antico borgo medievale e le mura con la porta del bastione; qui passano anche le scale mobili che collegano la acropoli etrusca di piazza Partigiani con il cuore di Perugia, piazza Italia.
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Storia di Perugia
La collina intorno alla quale oggi sorge Perugia è stata sempre abitata dall’uomo. Fu però durante l’epoca etrusca che si formarono i primi villaggi, le necropoli e le strade, tra l’XI e il VI secolo avanti Cristo.
Prima dell’era cristiana, “Perusia” era già divenuta una delle città più importanti del territorio e non a caso anche durante la conquista romana mantenne inalterati il proprio aspetto e la cultura originari, aderendo totalmente all’impero dei Romani soltanto a metà del I secolo avanti Cristo.
Durante il dominio di Roma, Perugia si ingrandì al punto da espandersi oltre le antiche mura ma dopo questo primo periodo glorioso cadde un po’ nell’oblio; durante l’epoca bizantina si sa poco e niente di questo territorio.
Dal secolo VIII saranno i papi a dominare sulla città e ciò fece sì che Perugia ritrovasse il proprio nome sulle mappe e un nuovo sviluppo, durante il medioevo. Nel 1139 nasce il Comune e nel corso dei due secoli successivi aumenta il prestigio e la ricchezza al punto che, nonostante le molte distruzioni e gli attacchi di guerra, Perugia risorge sempre bellissima.
Nel trecento era detta “la Turrena” perché il suo paesaggio contava decine di bellissime torri. Sopravvisse al drammatico periodo delle guerre sociali (1399-1402) e, con il passaggio alla famiglia Visconti, iniziò un lungo periodo prospero legato a nomi di importanti e nobili famiglie, soprattutto ai Baglioni.
Dopo la guerra scatenata dalla proibizione dell’uso del sale (XVI secolo), prodotto fondamentale per l’economia di Perugia, il periodo delle grandi signorie ebbe termine e la città divenne un centro anonimo degli stati pontifici, fino all’Unità d’Italia.
Nel 1861, il nuovo regno riconobbe a Perugia la sua importanza storica e la mise a capo di una vasta regione, l’Umbria Sabina.
Nel 1922 la parte più consistente della marcia su Roma dei fascisti partì proprio da Perugia, in seguito la città ottenne numerosi vantaggi e migliorie, anche architettoniche.
Dopo la ricostruzione del secondo dopoguerra, Perugia si ritrova a capo di un territorio più piccolo ma economicamente più stabile; il turismo e soprattutto l’università e la vivace vita culturale hanno caratterizzato la sua ripresa nel corso del XX secolo. Nel 2017 è stata la prima città italiana ad utilizzare in toto la fibra ottica.