Alghero è una città sita sul versante nord-occidentale della Sardegna, con un territorio molto vario ricco di spiagge e natura incontaminata.
Qui d’estate non ci si annoia mai grazie ai tanti locali, pub, ristoranti e discoteche presenti su tutto il territorio cittadino. Per le strade di Alghero si trova davvero di tutto: dal posto per mangiare un veloce panino in strada alle grandi occasioni come le cena a base di aragosta.
Cosa vedere ad Alghero
Siti archeologici, fortezze e bastioni sono parte integrante di una visita ad Alghero, adatta sia per gli amanti della natura che per chi desidera scoprire l’aspetto storico e culturale della città.
Il centro storico e il lungo mare sono i posti ideali per uscire, passeggiare incontrarsi con gli amici o incontrarne di nuovi. Per tutta la stagione estiva, i bastioni diventano un salotto fashion, dove i locali presenti fanno festa ogni sera. I negozi rimangono aperti fino a tardi, i bar sono pieni di musica e risate e le discoteche con gli spazi all’aperto permettono di trascorrere una vacanza indimenticabile.
Bastioni
Alghero è una delle poche fortunate città ad aver conservato intatta tutta la cinta muraria medievale (XII-XVI secolo), sulla quale si può passeggiare per ore. Oltre alla cinta muraria, sono rimasti ben conservati anche i quattro bastioni angolari (dedicati ai navigatori ed esploratori Colombo, Magellano, Pigafetta e Marco Polo) e altre dieci tra torri e fortini sparsi tra la città e la linea costiera.
Il bello dei bastioni di Alghero è che in buona parte sono stati trasformati in percorsi pedonali, con panorami affascinanti dall’alto, che si congiungono al lungomare formando un’unica grande e spettacolare passeggiata romantica che i turisti amano molto.
Cattedrale di Santa Maria
Seminascosta tra i vicoli antichi del centro di Alghero, la cattedrale di Santa Maria cela dietro le proprie mura una delle chiese più grandi dell’intera Sardegna. La facciata è semplice, in mattoni di arenaria, con una unica torre campanaria centrale che si innalza dominando la stradina antistante e conserva le bellissime caratteristiche tipiche del tempo; la chiesa fu completata tra il 1501 e il 1550 ma la parte frontale della facciata venne rifatta nel XIX secolo assumendo le forme neoclassiche odierne.
Dentro, gli spazi sono molto ariosi, con cupole altissime e tre navate che corredano la forma a croce latina con pilastri, colonne e sei cappelle ricche di marmi pregiati. Degni di nota: il grande altare centrale, il pulpito marmoreo barocco, il coro ligneo dell’abside e l’organo a canne del 1935.
Chiesa di San Francesco
Chiesa monumentale fondata dai frati minori francescani nel XIV secolo ma edificata con la grandiosa austerità del gotico catalano soltanto nel XV secolo; gli interni, crollati nel corso del quattrocento, furono infine restaurati e completati cento anni più tardi.
La chiesa, come vuole lo stile francescano, è semplice dentro e fuori ma è anche imponente grazie alle grandi colonne massicce che dividono le tre navate e ai pilastri che decorano l’abside. Connesso anticamente al convento, l’edificio si completa con un bellissimo chiostro su due ordini che collega il corpo centrale della chiesa con il campanile e con la cappelletta affrescata che si apre ai suoi piedi.
Chiesa di San Michele Arcangelo
A vederla così semplice e priva di ornamenti non si direbbe che questa chiesa sia uno dei massimi esempi di barocco in Sardegna, né che sia stata per qualche tempo cattedrale in attesa della apertura della chiesa di Santa Maria, eppure è così.
Oltre la facciata cubica e semplice, si apre invece un mondo di decorazioni seicentesche, formate da marmi, colonne tortili, fregi barocchi e dipinti di alta qualità artistica. Interessante l’esterno della cupola, rivestita nel 1950 da una miriade di mattonelle di ceramica colorata che creano figure geometriche arcobaleno. La chiesa, che presenta una strana pianta con la parte retrostante l’abside “curvata”, è stata un tempio gesuita e di questo ordine porta molti simboli sia nei dipinti che nelle decorazioni.
Chiesa di Santa Barbara
Chiesetta appartenente al culto d’oriente, per la precisione alla Chiesa Ortodossa Autocefala di Varsavia, Santa Barbara è stata restaurata solo in tempi recenti e sebbene non sia aperta al culto è visitabile. Lo spazio è davvero minimo, poco più grande di una stanza, ma la bellezza delle decorazioni interne, con decine di riproduzioni di icone orientali, è solenne e artisticamente emozionante.
Da notare, in particolare: l’ambone ligneo decorato, le icone dorate di Cristo e dei santi titolari del culto tra cui Santa Barbara stessa, San Pietro e San Giorgio a Cavallo.
Grotta di Nettuno
Situata a nord-ovest di Capo Caccia, la grotta è uno dei monumenti naturali più belli di Alghero. Pare fosse nota fin dai tempi dei Romani, ma fu riscoperta e utilizzata soltanto nel XVIII secolo quando un pescatore locale vi si ritrovò dentro quasi per caso.
La grotta, di origine carsica, è composta da diverse “sale” alcune delle quali penetrano per metri il corpo della scogliera; si raggiunge via mare, con le barche che lasciano i turisti all’imbocco principale; ma si può raggiungere anche via terra, scendendo gli oltre 600 gradini della “Escala del Cabirol” (scala del capriolo) una scalinata scolpita nella roccia che scende per centinaia di metri fino al mare.
Dentro, una serie di stalattiti e stalagmiti di roccia, formazioni nate dall’erosione dell’acqua, colonne di roccia imponenti (alte anche 18 metri!) rendono gli ambienti magici e unici; alcuni di questi ambienti si trovano ad alcuni metri sopra il livello del mare.
Da ammirare: lago La Marmora, un lago salato interno alla grotta; l’Acquasantiera, una grande formazione rocciosa con tanti buchi pieni d’acqua; la Sala delle Rovine, così chiamata per i danni causati dai turisti nel corso del XIX secolo; la Sala della Reggia e la Sala Smith con al centro maestose colonne forgiate dal lento gocciolare dell’acqua, dette “l’organo”. Alle grotte si accede con le guide, pagando un biglietto di ingresso.
Lungomare
Una delle passeggiate più belle di Sardegna corre proprio sul lungomare di Alghero, talmente lungo che cambia nome a seconda delle varie zone. Il mare con le spiagge cittadine su un lato, sull’altro negozi, hotel, ristoranti e le grandiose mura con i bastioni che a modo loro, essendo visitabili, completano il percorso.
Il lungomare di Alghero è una delle esperienze che i turisti amano vivere pienamente specialmente la sera, quando le luci della città si specchiano sul mare e il divertimento si accende.
Museo del Corallo
Il corallo rosso di Alghero è uno dei simboli della città e della sua millenaria economia basata proprio sulla pesca e la lavorazione di questo prezioso dono del mare. Decine di oggetti preziosi, stravaganti, originali si possono ammirare nel Museo del Corallo che consente anche di visitare una delle pochissime ville Liberty aperte al pubblico, Villa Costantino (1927), dentro la quale è ubicato.
Gli ambienti e le decorazioni interne, che fanno da sfondo agli oggetti in corallo, si completano con una visita al giardino, ispirato ai miti greci e abbellito lungo sentieri e aiuole, anche qui, da sculture di corallo.
Parco Naturale Regionale di Porto Conte
Esteso su oltre 5300 ettari tra costa ed entroterra, il Parco Naturale Regionale di Porto Conte intende proteggere la natura e la fauna di questa porzione di costa. La zona costiera del parco va da Punta Giglio alle scogliere di Capo Caccia, mentre verso l’entroterra comprende alcune colline. Splendide macchie verdi di lecci e conifere ospitano animali come grifoni, cinghiali, daini, volpi e i nuovi arrivati di recente, gli asinelli sardi reintrodotti sull’isola maggiore dall’Asinara.
Il rimboschimento della zona ha permesso la crescita della foresta di Prigionette, compresa nell’itinerario del parco, che include anche trekking sulle scogliere, nelle grotte, gite in battello lungo la costa e, per chi ama la storia, una interessante visita guidata alla sede dell’ente a Casa Gioiosa.
Piazza Civica
La antica Placa de Pou Vell (piazza del pozzo vecchio), oggi Piazza Civica, è il cuore di Alghero, uno spazio aperto di forma allungata, intorno al quale sorgono i palazzi e i luoghi di aggregazione principali della città. Sul lato sud la piazza è chiusa da Palazzo de Ferrera, nobile costruzione quattrocentesca che ebbe l’onore di ospitare l’imperatore Carlo V; accanto, il Palazzo Comunale e la sede della antica Dogana Reale, poco più in là il barocco Palazzo Serra.
A nord, dominano lo spazio gli ottocenteschi Palazzo Lavagna e Palazzo Bolasco; quest’ultimo vide passare anche Garibaldi, dato che era proprietà di alcuni suoi familiari.
Spiagge
Le spiagge di Alghero sono decine, comprendono sia lidi sabbiosi che scogliere e si trovano tra il perimetro urbano e i dintorni della città, quasi senza soluzione di continuità. Le spiagge “cittadine” sono: Spiaggetta Lungomare Valencia, Spiaggia Ponte Calabona, lido Il Trio, Scogli Piatti, Quintilio, Grotta di Costa, Spiaggia di Pietra.
Nei dintorni di Alghero si fa il bagno a Parco Porto Conte, Cala del Fortino, Lazzaretto, Porto Ferro ma anche a Platamona, La Nurra, Cala Argentiera, Bosa Marina, Stintino, Ezzi Mannu. Romantici luoghi da sogno, a volte raggiungibili solo via mare, sono: Cala Dolce, Cala Vergine, Cala Inferno, La Puntetta, Rocchi San Nicola.
Villaggio Nuragico di Palmavera
Ai piedi di Monte Palmavera, un villaggio di antiche costruzioni nuragiche ricorda le origini di Alghero, databili tra XVI e VIII secolo avanti Cristo. Il perimetro è segnato da grossi blocchi di pietra arenaria, con muro di cinta che include al proprio interno tre torrette, e altre 50 capanne esterne.
I reperti qui trovati sono oggi esposti nei musei di Sassari e di Alghero, ma è ancora emozionante entrare soprattutto nelle grandi torri e immaginare la vita che qui si svolgeva, tra affari quotidiani e decisioni politiche o religiose.
Attività da fare ad Alghero
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Storia di Alghero
Sebbene si sappia che la zona fosse abitata fin da 5000 anni prima di Cristo, la più grande espansione umana si ebbe sicuramente in epoca nuragica. Esistevano qui più di 90 nuraghi anche se oggi sono quasi tutti scomparsi, su quegli stessi siti i Fenici prima e i Romani poi edificarono ville e residenze per lo più di ricchi avventurieri.
Non è esistita una città fino al XII secolo, quando alcuni nobili genovesi cominciarono a comprare possedimenti su questa costa per controllare le incursioni dei pirati saraceni prima che arrivassero in Liguria; grazie alla posizione, al clima e all’abbondanza di materie prime e di acqua gli insediamenti crebbero notevolmente nel tempo.
Alghero divenne il centro di lotte per il controllo di quel tratto di mare che vide impegnati genovesi contro pisani per moltissimi anni; le contese si fermarono solo dopo i terribili anni della peste nera (XIV secolo), quando il feudo passò nelle mani degli Aragona. Con gli Spagnoli, Alghero si sviluppò al punto che nel 1355 venne elevata al titolo di “città”.
Nel XVI secolo la città era talmente grande, bella e prestigiosa che anche l’imperatore Carlo V, dopo averla visitata, ne restò ammirato, dichiarando che li avrebbe potuti eleggere “todos caballeros”, tutti cavalieri!
Il XVII secolo purtroppo fu segnato dal ritorno della peste che venne nuovamente a colpire la Sardegna e Alghero in particolare, portando uno spopolamento grave e un decadimento economico che durò diversi anni. Alghero entra a far parte del regno Savoia nel 1720 e con esso partecipa alla Unità d’Italia un secolo dopo.
In tempi moderni la città si è sviluppata prima grazie all’agricoltura e alla pesca, in seguito (dal 1960 in poi) grazie al turismo d’élite che ha comportato anche uno sfrenato e non sempre controllato sviluppo edilizio.