Città dove l’arte è ad ogni angolo di strada, a Ravenna sono presenti numerosi monumenti parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO.
Spesso Ravenna è oscurata da altre città d’arte della penisola, come Roma o Firenze, ma le bellezze di questa piccola cittadina, però, sono altrettanto importanti e di una rilevanza artistica e culturale indiscutibile.
Cosa vedere a Ravenna
Ravenna è conosciuta anche come “La città dei mosaici”, questo perché vi si trovano numerosi lavori del V e del VI secolo, che rappresentano il più importante patrimonio di mosaici del mondo.
Da visitare in tal senso è il Mausoleo di Galla Placidia, dove tra numerosi mosaici di speciale bellezza si eleva su tutti il Cielo Stellato, il quale, riprodotto sulla volta, è in grado di creare un’atmosfera mozzafiato. Diversi e altrettanto importanti mosaici si trovano all’interno della Basilica di San Vitale, edificata nel VI secolo, così come anche presso la Basilica di Sant’Apollinare, realizzate nello stesso secolo e dove, tra i mosaici più rilevanti, si trova quello di Cristo circondato dagli evangelisti.
Ravenna è, tra le altre cose, anche il luogo dov’è sepolto Dante. Infatti è proprio qui che egli morì durante il suo esilio. La sua tomba si trova vicino al complesso San Francesco. Da non perdere in città anche il Battistero Neoniano o i diversi musei della città. Ovviamente c’è anche qualcosa per i più piccoli, che a Ravenna possono divertirsi visitando il parco divertimenti Mirabilandia o, perché no, facendo una divertente ed istruttiva visita al Planetario.
E, per chiudere in bellezza con quello che Ravenna può offrire ai suoi visitatori, non bisogna dimenticare le sue spiagge, con 35 chilometri di litorale dov’è possibile divertirsi al mare, facendo un bagno, rilassandosi al sole o degustando i migliori cibi della cucina romagnola.
Insomma, a Ravenna c’è solo l’imbarazzo della scelta. È una città a misura d’uomo e non occorre un auto per visitarla, basta spostarsi a piedi per vivere al meglio la città.
Basilica di San Vitale
Il capolavoro assoluto dell’arte paleocristiana è questa basilica costruita nel VI secolo, al tempo dell’imperatore Giustiniano. Lo stile architettonico fu la base di molte altre architetture simili in Romagna, e spiccano su tutti le torrette, la cupola intradossata, l’abside poligonale e i portali.
Ma è l’interno che colpisce più di ogni altra cosa: mosaici di rara bellezza, archi, vetrate, logge e cupole creano uno spettacolo d’arte e di colore che colpisce chiunque la visiti. I cicli di mosaici più famosi sono quelli collocati nei pannelli sotto le lunette dell’ordine inferiore che rappresentano l’imperatore Giustiniano e la moglie che portano doni al Bambino Gesù.
Basilica di Sant’Apollinare in Classe
La basilica (VI secolo) ricorda il santo nel luogo in cui fu martirizzato. Costruita grazie al generoso contributo di un banchiere del tempo, mostra una facciata tutto sommato semplice anche se arricchita dalla torretta rotonda e dai loggiati.
Dentro si divide in una navata centrale molto ampia e molto spoglia, affiancata da due navate più strette, e tutte conducono all’abside, la parte più ricca di decorazioni. I mosaici, qui, vengono illuminati naturalmente dalla luce che entra dalle tante finestre esaltando i colori di ogni singola tessera.
Basilica di Sant’Apollinare Nuovo
La chiesa esisteva già nel VI secolo ma dedicata a Gesù Cristo. Soltanto nel IX secolo, quando vi furono alloggiate le reliquie di Sant’Apollinare per salvarle dalle incursioni piratesche, venne rinominata Sant’Apollinare Nuovo; l’edificio subì un grave danno durante un bombardamento nel 1916, ma fu ricostruito fedelmente come l’originale.
La struttura esterna mostra la classica forma a capanna in mattoni, con una torre molto alta, circolare, tipica dello stile paleocristiano romagnolo; dentro la chiesa è molto semplice, divisa in tre navate, in cui spiccano i mosaici dell’abside e il tetto a cassettoni in legno decorato.
Battistero degli Ariani
Il battistero degli Ariani è tutto ciò che rimane della antica cattedrale dello Spirito Santo, edificata nel V secolo per i cristiani che aderivano alla corrente ariana del culto, allora nuovo. Oggi rimane l’ultimo esempio di questo tipo di edifici religiosi, dato che gli altri a causa delle persecuzioni furono abbattuti o nascosti o smantellati.
L’interno è semplice e nudo se si eccettua la parte interna della cupola dove invece spiccano spettacolari mosaici dorati, che prendono luce naturale dalle finestre intorno al tamburo. Il battistero conserva intatti alcuni simboli dell’arianesimo molto preziosi in quanto uniche testimonianze del periodo attualmente visibili.
Battistero Neoniano
Simile a quello degli Ariani, fu costruito però per i cristiani di culto ortodosso che facevano capo al vescovo Neone, da cui il nome.
L’esterno del battistero è semplice e severo, ma l’interno è una esplosione di decorazioni con mosaici, marmi, statue e volute. Qui nel tempo si sono mescolati diversi stili creando un insieme di colori e di dettagli ricchissimi che fa di questo luogo un monumento speciale per la storia dell’arte.
Domus dei tappeti di pietra
Dentro la chiesa settecentesca di Santa Eufemia, a tre metri di profondità rispetto al pavimento attuale, il tempo e la storia hanno custodito per secoli dei tesori eccezionali. Scoperti per caso, come spesso avviene, nel 1993 sono tornati alla luce dei pavimenti in mosaici di pietra di grandi dimensioni, realizzati con una infinità di tesserine a riprodurre dettagli e colorazioni meravigliose.
Le decorazioni si estendono per metri, quasi a formare dei tappeto (da cui il nome del monumento), e rappresentano sia tematiche cristiane, come quella del Buon Pastore, che argomenti paganeggianti (i Geni delle Quattro Stagioni).
Mausoleo di Galla Placida
Affascinante e misterioso da sempre, questo monumento funebre potrebbe essere dedicato a chiunque (vissuto nel corso del V secolo dopo Cristo) anche se la tradizione (priva di fatti concreti) lo identifica come sepolcro dell’imperatrice Galla Placidia. Al di là dei racconti e dei fatti storici, resta certa la bellezza del luogo che si esprime nella sua architettura.
Una costruzione in mattoni a forma di croce greca, semplicissima in esterno, ma ricca dentro grazie a un ciclo di spettacolari mosaici che ricoprono pareti, colonne e la cupola centrale. La certezza dell’età dei mosaici, V secolo, fa di essi i più antichi d’Italia; rappresentano fatti della vita dell’imperatrice intrecciati a ritualità e simbologie del primo cristianesimo. Tra i mosaici più famosi, quello del Buon Pastore, quello di San Lorenzo, la Lunetta dei Cervi, la lunetta del Martirio.
Mausoleo di Teodorico
Una torre che si distingue dagli altri monumenti funerari ravennati, il Mausoleo di Teodorico è la più alta espressione storica e artistica della cultura barbara in Italia. Qui infatti sarebbe sepolto Teodorico, sovrano romano ostrogoto, vissuto nel VI secolo dopo Cristo. La copertura in marmi bianchi distingue questo edificio dagli altri, in mattoni di cotto, e lo rende sicuramente più regale e austero.
L’interno è a pianta circolare divisa in due livelli; al secondo livello si trova il sacello marmoreo dove era situato il corpo dell’imperatore. La particolarità del mausoleo è la cupola, formata da un unico monolite scolpito e poggiato sulle mura dell’edificio secondo tecniche che suscitano ancora meraviglia.
Mirabilandia
Inaugurato nel 1992, questo grande parco divertimenti accoglie ogni anno migliaia di visitatori, grandi e piccoli, con quasi 50 attrazioni. Dieci di queste sono tipicamente estive, basate su giochi d’acqua e situate a ridosso della spiaggia; le altre attrazioni consistono in giostre, treni, giochi a tema, luoghi a tema e altre strutture dedicate al divertimento.
Mirabilandia offre aree dedicate ai bambini molto piccoli, così come aree dedicate a sport per adulti (ad esempio le moto), montagne russe, scivoli e “villaggi a tema” in cui si possono vivere scene di film o di eventi in prima persona. La Eurowheel (la ruota panoramica) con i suoi 90 metri è una delle strutture più alte nel suo genere e rientra nel guinness dei primati per il numero di lampadine (50.000) che la illuminano di notte.
Piazza del Popolo
Questa è la piazza più importante, la più centrale e la più bella di Ravenna. Risale al XIII secolo e nel tempo è stata modificata in modo elegante e urbanisticamente geniale, divenendo oggi un luogo non solo di ritrovo ma anche di concentrazione della miglior arte locale.
Su questa piazza si affacciano: le chiese di San Marco e San Sebastiano, il Municipio, il Palazzo Apostolico, il palazzo della Banca Nazionale e il Palazzo dei Rasponi del Sale. Intorno alla piazza sorgono anche molti negozi e bar con tavolini sistemati ai piedi dei palazzi.
Tomba di Dante
Il più grande poeta d’Italia viene celebrato da un sepolcro piccolo, semplice, quasi defilato: una piccola cappella situata vicino la Basilica di San Francesco è infatti da tutti nota come Tomba di Dante Alighieri.
La cappella risale al XVIII secolo, costruita sui resti di una chiesa del quattrocento e con la forma di un tempietto neoclassico. Dentro, il sepolcro marmoreo di Dante si trova al centro di un ambiente austero, elegante ma per nulla sfarzoso, anzi molto rigido nelle forme e nei colori; le uniche decorazioni sono gli stucchi che riempiono le linee architettoniche fino alla tomba vera e propria.
Il complesso della Tomba di Dante comprende anche il giardino alle spalle della cappella e i chiostri francescani legati alla vicina basilica.
Attività da fare a Ravenna
Prenotazione sicura, facile e rapida, prezzi vantaggiosi e assistenza clienti in italiano.
Storia di Ravenna
Ravenna è una delle città più antiche, storicamente documentate, d’Italia. Si sa con certezza che fu fondata da tribù umbre quasi dieci secoli prima di Cristo e che nel V secolo avanti Cristo era un importante centro, popolato da abitanti abili nei commerci.
Nel III secolo prima di Cristo, questi abitanti entrarono in contatto con i Romani, i quali quindi arrivarono sul posto non come conquistatori ma come amici e alleati economici; Ravenna infatti garantiva a Roma il controllo sul mare Adriatico e i commerci con l’Oriente.
Nel III secolo dopo Cristo, Ravenna era una fiorente città portuale e la sua importanza crebbe al punto che durante l’epoca dei due imperi romani (occidentale e orientale) fu nominata capitale del primo. Rimase capitale anche dopo la conquista dei barbari Ostrogoti, grazie a Teodorico il Grande che la elesse propria città favorita, completandone l’espansione urbana e l’arricchimento monumentale.
Tra il VI e il X secolo Ravenna fu una capitale importante dei commerci e dei legami culturali tra Europa e Asia, essendo un ponte diretto con Bisanzio; subì un certo declino poco prima dell’anno Mille a causa delle lotte di espansione della chiesa cattolica e del potere dei vescovi.
Nel 1109 con la sua istituzione a Comune, Ravenna riprese il potere che aveva perduto negli anni precedenti. Passata sotto il dominio degli Stati della Chiesa nel 1275 fu governata da numerose famiglie nobiliari, tra cui spiccano i Da Polenta e i Traversari; nel 1321 qui morì, in esilio, Dante Alighieri.
Nel corso del XVI secolo Ravenna fu aspramente contesa tra Milano e Venezia e come spesso accade nessuno dei due poteri ebbe la meglio, perchè la città divenne parte nuovamente dello Stato Pontificio restandovi sottomessa fino al settecento.
Tra il XVIII e il XIX secolo passò dalla Repubblica Cispadana allo stato papale, una alternanza che durò fino all’unificazione dell’Italia.
Durante la seconda guerra mondiale, Ravenna subì oltre cento bombardamenti e una distruzione che a fatica ha saputo superare dagli anni cinquanta in poi, puntando oltre che sull’agricoltura anche sulla crescente industria del turismo culturale e balneare; ancora oggi è questo il suo motore economico principale.